Il Questore Alfonso Polverino saluta la Barbagia: destinazione Roma, con la Sardegna nel cuore (e nel lavoro)
Una carriera avviata 35 anni fa nell’Isola: «Non nascondo un po’ di tristezza, ma non è un addio». Passaggio di testimone a Fortunato MarazzitaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo quattro anni e mezzo di servizio alla guida della Questura di Nuoro, Alfonso Polverino lascia la Barbagia per assumere un nuovo e prestigioso incarico a Roma, come dirigente generale della Polizia di Stato. Ma non è un addio: al nuovo incarico gli è stato affidato un compito di grande rilevanza per l’isola che lo ha visto nascere professionalmente – seguire il processo di riorganizzazione del sistema della Polizia in Sardegna, con un’attenzione particolare al rafforzamento del controllo del territorio e alla piena operatività dei commissariati, attivi 24 ore su 24.
«Devo tanto alla Provincia di Nuoro – ha dichiarato Polverino durante il suo saluto ufficiale –. Sono partito da qui 35 anni fa con la mia carriera e per me tornare è stato un motivo di orgoglio. Non nascondo un po’ di tristezza, ma non è un addio».
Il Questore ha ricordato che la sua permanenza a Nuoro ha superato ogni previsione: «Non pensavo che sarei rimasto 4 anni e mezzo, visto che mediamente un questore resta in sede per due. Il fatto che io sia stato promosso uscendo da questa Questura è un riconoscimento importante, non solo personale, ma anche per la provincia che ha saputo valorizzare il lavoro della Polizia».
Tra i momenti più significativi del suo mandato, Polverino non può non citare la cattura di Marco Raduano, evaso in modo spettacolare dal carcere di Badu ’e Carros: «È stata un’operazione che ha messo alla prova la tenuta del sistema carcerario. L’indagine ha richiesto tempo, lavoro di squadra e grande determinazione. Il risultato ha dato soddisfazione a tutta la Polizia di Stato, non solo per l’aspetto giudiziario, ma perché è stato un segnale forte per la collettività».
Per il Questore, il valore più grande del suo lavoro non è però nelle operazioni di polizia giudiziaria, ma nell’essere presenti, ogni giorno, tra la gente: «Se il nostro motto è esserci sempre, dobbiamo rispondere ai bisogni del singolo cittadino, della collettività. La vera soddisfazione arriva quando una scuola ci chiama per parlare di legalità: lì si costruisce la prevenzione, che è il nostro obiettivo principale».
Polverino ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i colleghi e le istituzioni con cui ha collaborato: «Con il Prefetto, Procura, i comandanti di Carabinieri Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, con i sindaci del territorio, ho avuto un rapporto che è andato oltre il professionale. Un modello positivo che mi porto dietro e che cercherò di esportare». Un modello “nuorese” positivo.
Riguardo al nuovo incarico, sarà centrale la riorganizzazione della Polizia in Sardegna: «Mi deve far lavorare», ha risposto con un sorriso a chi gli chiedeva come affronterà la sfida. «C’è già un piano di aumento dell’organico previsto per settembre, che interesserà i commissariati. Come vuole il Capo della Polizia, dobbiamo puntare a un controllo del territorio sempre più efficace, in un’ottica di continuità e miglioramento».
Infine, un pensiero per il collega che prenderà il suo posto a Nuoro, Fortunato Marazzita, che arriverà domani: «Gli auguro di vivere le stesse emozioni che ho vissuto io e di costruire rapporti veri, come è successo a me. In questa provincia si può fare».
Un saluto che non è un addio, ma un passaggio di testimone con lo sguardo già rivolto al futuro della Polizia di Stato in Sardegna.