Il boss Raduano evaso dal carcere di Nuoro: 9 agenti sospesi
La pena più severa al poliziotto che la sera della fuga era nella sezione dell’Alta sicurezza: cinque mesiNove agenti sospesi per la fuga di Marco Raduano, il boss della mafia garganica evaso dal braccio di Alta sicurezza del carcere di Badu ’e Carros il 24 febbraio 2023, calandosi dal muro di cinta del penitenziario con delle lenzuola annodate. La sua latitanza è durata sino al 2 febbraio scorso quando venne catturato in Corsica. Con gli ultimi provvedimenti notificati dall’amministrazione penitenziaria lunedì, si è chiusa l’indagine amministrativa condotta nei confronti dell’allora comandante Francesco Dessì (che era stato sospeso a pochi giorni dall’evasione) e di altri 12 agenti, che in qualche maniera si erano occupati della sorveglianza.
Quattro le archiviazioni decise dall’amministrazione penitenziaria, mentre per tutti gli altri sono arrivate le sospensioni dal servizio con condanne da cinque mesi a uno. Poco si conosce sulle motivazioni delle singole decisioni.
I provvedimenti – La decisione, in attesa dell’esito dell’indagine penale che mira ad individuare la rete di fiancheggiatori che favorino la fuga, evidenzia non il singolo errore, ma una marea di criticità tutt’oggi irrisolte a partire dal numero esiguo di agenti in servizio. Ad una settimana dalla clamorosa evasione, l’allora comandante del carcere Francesco Dessì era stato il primo ad essere sospeso dal servizio. Ora per Dessì è arrivata la condanna a una pena pecuniaria di due trentesimi dello stipendio, poche centinaia di euro.
La pena più severa è stata inflitta all’agente che la sera del 24 febbraio del 2023 era nella sezione dell’Alta sicurezza da dove scappò Raduano: per lui sono arrivati cinque mesi di sospensione dal servizio.
Quattro mesi sono stati inflitti alla responsabile della sala regia, dove c’erano tutti i monitor del sistema di videosorveglianza del carcere. L’agente alle 14 finiva il suo turno e non fu sostituito, ma commise l’imprudenza di lasciare aperta la sala dove Raduano trovò incustodite le chiavi che gli permisero di aprire le altre porte che lo portarono sino al muro di cinta. Due mesi all’agente addetto alla sorveglianza generale. Un mese a tutti gli altri. Assolti invece quelli addetti al magazzino da dove il boss si sarebbe procurato le lenzuola annodate utilizzate per scalare il muro di cinta. Assolti anche gli agenti che erano alla porta d’ingresso: pur dotati di monitor sarebbero stati impegnati nelle attività di controllo degli accessi e delle uscite dalla porta principale.
La fuga – Raduano scappò alle 17 del 24 febbraio 2023 favorito dalle criticità più volte segnalate di un carcere di Alta sicurezza che faceva acqua da tutte le parti e in cui nessuno è mai intervenuto in miniera strutturale. Catturato in Corsica, da marzo è collaboratore di giustizia.
Fabio Ledda