«Figli di una sanità minore?».

Così recitano gli striscioni slogan del sindacato autonomo degli infermieri del NurSind. Nuoro, in occasione dello sciopero nazionale, diventa città simbolo della protesta contro il mancato supporto alle professioni sanitarie e la riduzione dell'efficienza nel sistema sanitario sardo.

Decine i professionisti che si sono radunati davanti all'ospedale San Francesco: «Abbiamo fatto una scelta di grande valore simbolico con la manifestazione a Nuoro, una delle zone periferiche della Sardegna che soffrono di più - ha detto Fabrizio Anedda, coordinatore regionale del NurSind - Vogliamo dare un segnale forte contro i disagi negli ospedali: dalla penalizzazione subita dal personale prossimo al pensionamento, alla bassissima attrattività della professione infermieristica a causa del basso reddito e dei carichi di lavoro massacranti. Esiste un sovraffollamento degli ospedali centrali, scarsa possibilità di trasferimenti e di carriera lavorativa che mettono a rischio la realizzazione degli investimenti del Pnrr e la tenuta del nostro sistema sanitario nazionale. Si sta smantellando il servizio pubblico a favore di una sanità sempre più privata», ha concluso Anedda.

«La professione non è più attrattiva, ormai ai test per accedere alla laurea infermieristica partecipano meno persone rispetti ai posti disponibili - afferma Andrea Torotto, infermiere del centro ustioni di Sassari - e questo la dice lunga sulle retribuzioni, sul carico di lavoro e le responsabilità. La richiesta di salute è sempre crescente ma gli organici rimangono gli stessi e gli orari di di lavoro sono estenuanti». Per Angela Dessì del NurSind di Oristano, «la situazione sta diventando drammatica. La carenza di personale prodotta dalla manovra di bilancio che non mette risorse per adeguare il contratto e penalizza le pensioni e le progressioni di carriera, porta dritti allo smantellamento della professione nella sanità pubblica».

(Unioneonline/D)

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