Il sindaco di Macomer, Riccardo Uda, non usa mezzi termini per esprimere la sua contrarietà alla realizzazione della linea ferroviaria a scartamento ordinario, per collegare Nuoro con la rete nazionale, attraverso la realizzazione di un nuovo tronco, per il quale è stato approvato il progetto di prefattibilità, da Abbasanta, escludendo, di fatto, la linea a scartamento ordinario, che da oltre un secolo collega una decina di centri, tra cui Macomer, che l'Arst invece sta provvedendo a potenziare.

«La ferrovia Abbasanta-Nuoro rappresenta una scelta tecnica sconsiderata - dice Uda - che non tiene conto della storia e di una parte vasta del territorio. Si vuole allargare il buco della ciambella, che rappresenta le zone interne della Sardegna. I territori e chi li rappresenta, non vengono minimamente considerati».

Sulla stessa linea i dieci sindaci del Marghine, che in un documento tra l'altro scrivono: «Collegare Nuoro alla rete ferroviaria nazionale è un obiettivo che, seppure auspicato da tutti, non può essere raggiunto con la mortificazione delle popolazioni apparentemente periferiche e meno importanti del territorio provinciale. È inaccettabile che il tema in questione sia relegato esclusivamente a una sola questione tecnica, che ignora le ricadute economiche e sociali che potrebbero verificarsi».

Con la realizzazione della linea a scartamento ordinario, per collegare Nuoro alla rete nazionale, passando per Abbasanta, inevitabilmente dovrà essere cancellata la vecchia linea, inaugurata nel 1893, dove sono state spese recentemente ingenti risorse per l'ammodernamento e dove ancora l'Arst ha destinato cifre importanti anche per la messa in sicurezza.

L'analisi completa della situazione è stata fatta dal sindaco di Borore, Tore Ghisu, che alla fine scrive: «Sarebbe opportuno operare per una scelta definitiva solo dopo una discussione seria, approfondita e lungimirante, che non escluda nessuno, per stabilire gli obiettivi, il tracciato, la fattibilità, ma soprattutto le prospettive legate al rilancio socio economico di un vasto territorio dell'area centrale della Sardegna. Su questi temi, come sindaci, siamo e saremo mobilitati, affinchè si operino scelte razionali, efficaci, condivise e che vadano in direzione dello sviluppo».

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