Il 10 settembre del 1943, ottant’anni fa, a Tossilo, nella zona di Castigadu, i nazifascisti uccisero il tenente colonnello Giovanni Alberto Bechi Luserna, medaglia d'oro al valore militare, che cercava di ricondurre al dovere un reparto di militari italiani che si erano uniti ai tedeschi in ritirata.

Per ricordare questa figura che ha dato il nome ad una via importante di Macomer oltre alla caserma che ora ospita il Quinto Genio Gustatori della Brigata Sassari, il Centro Studi di Storia del Paracadutismo Militare Italiano dell'AnpdI assieme alla sezione di Bolotana, col patrocinio del Ministero della Difesa, della Regione e dei Comuni di Macomer, Bolotana e Bortigali, organizzano per il prossimo fine settimana due giorni di iniziative culturali e commemorative, "Ricordando Bechi Luserna", nell'ottantesimo anniversario della morte.

Le celebrazioni iniziano alle 9 di sabato 9 settembre, alle 11.30, nella caserma intitolata proprio a Bechi Luserna, dove di fronte al busto della medaglia d'oro saranno resi gli onori e sarà deposta una corona di fiori.

Nel pomeriggio, nelle ex caserme Mura, alle 16.30 ci sarà una conferenza per ricordare l'alto ufficiale: relatori e storici si alterneranno per raccontare e analizzare quanto ha fatto Bechi Luserna. Interverranno il generale di Brigata Enrico Pollini, il generale di Brigata Cristiano Maria De Chigi, già capo ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito, Federico Ciavattone, direttore del centro studi di storia di paracadutismo militare. La conferenza si concluderà con l'intervento dell'avvocato Giovanni Izzo.

Domenica 10 settembre le celebrazioni inizieranno alle 9.15 a Tossilo-Castigadu, nel posto in cui venne ucciso Bechi Luserna, dove sarà deposta una corona di fiori. Alle 11, le commemorazioni proseguiranno a Bolotana, nell'area monumentale "Italia", dove sarà celebrata una Messa e sarà scoperto un cippo dedicato alla memoria di Bechi Luserna.

La figura di Giovanni Alberto Bechi Luserna è ricordata in uno scritto di Luisella Caria, storica, sorella del sergente maggiore Giannino Caria, decorato con la medaglia d'oro al valore civile, giovane effettivo della Brigata Paracadustisti "Folgore", morto eroicamente il 18 novembre del 1971 nelle acque della Meloria, mentre cercava di recuperare i corpi dei suoi colleghi, morti nella tragedia dell'Hercules C-130, caduto il 9 novembre dello stesso anno.

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