A Dorgali, solo nell'ultimo anno, si sono stabilite cinque famiglie arrivate dalla Germania. Tedeschi che hanno scelto di vivere nel paese della Barbagia di montagna dirimpetto al mare, dove peraltro sono gli svizzeri - arrivati vent'anni fa - i pionieri di questa scelta d'amore.

Una cinquantina in tutto, tanti risiedono nel centro storico altri nelle fattorie della vallata di Oddoene, terra di vigne e di uliveti ai piedi del Supramonte. "Tutti sono arrivati come turisti e si sono innamorati di questi luoghi - sintetizza la sindaca Maria Itria Fancello - tanto da dare una svolta alla propria vita".

LA SCELTA - Ci si compra casa, e magari pure un terreno intorno. La scelta di diverse migliaia di stranieri, immigrati non per lavoro (come i cittadini originari della Romania, del Marocco, della Cina) ma per un'affinità elettiva, magari un colpo di fulmine verso il paesaggio e la geografia umana della Sardegna.

Ci sono giovani coppie decise a far crescere qui i loro bambini, ma i più sono pensionati che stabiliscono il buen retiro nell'Isola.

VITA IN CAMPAGNA - Joelle Pacini e Albert Artero, per esempio. Francesi di Nizza, rispettivamente 65 e 69 anni, docente di italiano lei e artigiano orafo lui oggi in pensione, nel 2007 hanno lasciato la Costa Azzurra per trasferirsi a Donigala Fenughedu, frazione di Oristano. Qui hanno comprato un fabbricato di campagna da ristrutturare con un ettaro di campi intorno.

Oggi il capannone che era in rovina è un casolare chic circondato di filari di vite e alberi di ulivo. "Produciamo vino e olio per il nostro fabbisogno familiare - racconta Joelle -. È la vita che io e mio marito abbiamo sempre sognato, legata ai ritmi della natura e all'autenticità di una cultura antica".

I due figli vivono in Francia e in Inghilterra, ma vengono spesso a trovarli.

"Perché abbiamo scelto questo luogo? Perché ci è sembrato il più genuino, quello più vicino alle nostre esigenze di pace e tranquillità. La qualità del cibo, poi: è stato un valore non secondario della nostra scelta. Noi siamo più volte venuti in vacanza in Sardegna, fin da giovani, e quando è stato il momento di andare in pensione abbiamo pensato che nessun altro posto al mondo avrebbe potuto fare al caso nostro".

LE AGENZIE - "È raro che gli stranieri acquistino casa in Sardegna solo per trascorrervi le vacanze in agosto. Se fanno questo passo è perché vogliono viverci stabilmente", spiega Pasquale Carboni, presidente regionale di Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari che nell'Isola rappresenta duecento operatori.

Non ci sono numeri importanti, spiega, "ma è un fenomeno in crescita ed è diffuso in tutta la regione, dalla Gallura alla Planargia, dall'Oristanese al Montiferru, dalla provincia di Nuoro alla Nurra. Luoghi che rispondono ai bisogni di chi cerca pace, tranquillità, contatto con la natura".

A prezzi concorrenziali, il che non guasta. "In genere queste persone non hanno problemi di budget e, punto non secondario, arrivano da Paesi dove i prezzi delle case sono molto alti, in media 4,5 mila euro a metro quadro. In Sardegna, invece, si trovano abitazioni per poche decine di migliaia di euro". Case spesso abbandonate e fatiscenti, un pugno nell'occhio dentro i centri storici provati dalla crisi economica e dall'incuria.

"Per questo - sottolinea Pasquale Carboni - molti sindaci incentivano gli acquisti che restituiscono decoro al paese".

LA RISTRUTTURAZIONE - Secondo Giovanni Panichi, primo cittadino di Cuglieri, centro del Montiferru, "gli stranieri hanno una sensibilità diversa, molto più spiccata per il recupero dei vecchi edifici. Sono più attenti al rispetto dell'originale: qui, ad esempio, in diverse case sono state riportate a vista le antiche volte a botte ricoperte di cemento". Il paese conta quasi 2.700 abitanti, gli stranieri - molti francesi, diversi russi e americani - sono una cinquantina.

IL RIONE SALVATO - A Bosa i turisti hanno salvato l'antico rione di Sa Costa, svuotato dalle politiche urbanistiche della fine degli anni '70. "L'ottanta per cento degli edifici sono stati felicemente ristrutturati, il che è un buon risultato visto che questo patrimonio edilizio, nonché culturale, rischiava di andare disperso", puntualizza il sindaco Luigi Mastino. Qui gli stranieri, 183 su 8 mila residenti, sono soprattutto anglosassoni. (Numerosi anche i nostri connazionali, soprattutto piemontesi).

"L'antico rione, però, è perlopiù popolato nella bella stagione. Certo, c'è chi ci abita tutto l'anno, ma prevalgono le seconde case".

L'AMBIENTE - Gli inglesi si fermano anche nel vicino paese di Modolo, 170 abitanti, valli che digradano sul mare.

"La solitudine del nostro paesaggio rurale per loro è un valore aggiunto», dice il sindaco Omar Hassan. Nella costa orientale, in Ogliastra, tedeschi e francesi acquistano casa ormai da vent'anni. A Baunei i residenti stranieri sono 43. "Amano il Supramonte e la nostra cultura - spiega il primo cittadino Salvatore Corrias -. Cercano la buona vita di questi luoghi, in sintonia con la terra e il cielo".

Piera Serusi

© Riproduzione riservata