Sei meticci sono stati abbandonati in una scatola di cartone nei pressi delle abitazioni popolari di Sarule. Il sindaco ne ha adottato uno e si prende cura temporaneamente di altri tre mentre gli ultimi due sono ospiti di altrettante famiglie del paese. Nel 2023, il tema dell’abbandono degli animali continua a tenere tristemente banco anche nell’Isola, dove non mancano gli esempi di coloro che dimostrano di non avere rispetto per gli amici a quattro zampe. All’inciviltà di chi si rende protagonista di certi gesti, si contrappone per fortuna l’esempio dei tanti che, mossi da un forte senso d’amore, adottano i cuccioli, donando loro una nuova vita.

L’esempio

Ne è testimonianza la bella risposta arrivata dalla Barbagia. I cani, apparentemente in buon stato di salute, ma comunque impauriti per la sottrazione dalla madre, sono stati avvistati da alcuni residenti che non hanno esitato a contattare il Comune, presosi prontamente cura dei trovatelli. A raccontarlo, anche sulla sua pagina Facebook, il sindaco Paolo Ledda, fortemente contrariato per l’accaduto: «Questa mattina – si legge nella nota – abbiamo ricevuto un vistoso e non gradito pacco regalo. Non ho niente contro gli animali tanto meno contro i cani, ma bisogna dire che non è corretto scaricare sulla collettività i costi e gli effetti di quello che sicuramente è un legittimo desiderio». Rabbia, quella del primo cittadino, dettata dalla spesa che l’ente da lui guidato sostiene annualmente per arginare il randagismo: Sarule, convenzionata col vicino canile di Fonni, sborsa ogni dodici mesi dai 7000 ai 20.000 euro per il servizio. Fondi, come spiega Ledda, sottratti ai contribuenti, e tolti ad altri servizi che sarebbero utili alla comunità, in un’epoca in cui i bilanci sono sempre più magri.

L’appello

«Facile abbandonare tanto poi ci pensa “mamma Comune” ad accollarsi gli oneri del caso. I costi giornalieri per un cucciolo in canile sono gli stessi che sosteniamo per un posto nella mensa delle scuole. Avere un cane in casa o qualsiasi animale comporta responsabilità. Inutile negare che stavolta sia stato disatteso questo principio basilare».

Forte lo sdegno della popolazione che attraverso i social e pubblicamente non ha mancato di isolare i pochi che si annidano nell’ombra, passando dalla parole ai fatti: tre famiglie hanno infatti già adottato i primi cuccioli, fra queste anche quella del sindaco, da sempre amante dei cani anche nella veste di cacciatore. Attualmente sono rimasti tre cuccioli, temporaneamente accuditi in casa mia – racconta Ledda – desidero ringraziare i concittadini che hanno già fatto la loro parte. Lancio un nuovo appello per i tre piccoli che meritano affetto e attenzioni. Sarebbe un immenso dispiacere non avere altra strada della consegna al canile. Le porte sono aperte a chiunque voglia donare loro amore».

Nel frattempo, ai piedi del Monte Gonare, il tam tam per le adozioni è grande, estendendosi anche ai paesi limitrofi. Nei commenti al post di Ledda, non mancano coloro che in queste ore si stanno facendo avanti per sposare la nobile causa. Straordinaria la lezione di vita degli emigrati come Angelo Mele, che dall’Emilia si rende disponibile ad accoglierne uno, o di Gabriele Mele, residente nel paese, pronto a fare pure lui altrettanto.

Il grande cuore della Barbagia ha prevalso anche stavolta, a dimostrazione di quanto grande sia la sensibilità verso gli animali.

Giorgio Ignazio Onano

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