Cisl contro la Regione sulla mancata autorizzazione dei corsi di specializzazione agroalimentare all'Its Sardegna di Macomer.

"La Regione ignora le caratteristiche culturali di questo territorio - dice a muso duro il segretario provinciale della Cisl Michele Fele - concedendo invece questa possibilità a Sassari". È guerra, nonostante il neo assessore alla cultura Giuseppe Dessena abbia comunque confermato la disponibilità a portare a compimento i corsi già iniziati due anni fa.

"Il corso per l'agroalimentare a Macomer è la scuola giusta al posto giusto - dice Fele - Non è accettabile che si sottragga questo indirizzo formativo a un territorio che lo ha voluto e avviato proprio perché è la sede delle più importanti attività agroalimentari in Sardegna. Non esiste nell'Isola una concentrazione di aziende del settore come a Macomer. Non solo di caseifici e sedi di consorzi Igp importanti, come quelli del Pecorino romano e dell'Agnello sardo, ma anche di tante altre attività, a partire da quelle che operano nel settore delle carni e degli insaccati per proseguire con i mini caseifici, i piccoli laboratori della pasta e del pane e di tanti altri prodotti".

L'assessore Dessena però non ha dato nessuna garanzia sulla possibilità di autorizzare nuovamente questo corso all'Its di Macomer. "Bisogna difendere questo indirizzo - aggiunge il segretario della Cisl - perché risponde a un bisogno del territorio e della sua economia, che si sta riprendendo proprio perché punta sull'agroalimentare". E conclude: "L'agroalimentare sardo è qui, non a Sassari. È qui è qui rimane perché cuore e testa sono del posto e vivono nel posto... Farlo altrove è una scelta incomprensibile". Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Macomer Antonio Succu.
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