Il coronavirus è un fiume in piena, genera lutti, travolge le relazioni interpersonali, crea gravi danni al tessuto economico e sociale, rischia di spezzare perfino la speranza. Davanti al flagello chiudono i teatri, calano le luci dei palcoscenici, ma l'epidemia non riesce a spegnere talento e creatività. L'arte fa di tutto per resistere, anche se è durissima farlo. Nel Nuorese e in Ogliastra come altrove.

Roberto Ziranu, 50 anni, di Orani, è un artista del ferro che ha già frequentato ribalte prestigiose, avuto ampi riconoscimenti e si apprestava a ottenere nuove soddisfazioni. "Doveva essere uno dei periodi più belli - racconta - avevo grandi progetti per quello che doveva essere un 2020 straordinario. Invece questa emergenza è stata come una valanga che ha travolto tutto. A cominciare dalla fiera cui dovevo partecipare a Monaco, che poi è saltata. Avevo preparato le opere, ero pronto a partire anche con un bel lavoro per l'America's Cup a Cagliari. Apprezzato dal Comune di Cagliari e dalla Sovrintendenza. Sembrava tutto ok ma pochi giorni fa è arrivata la rinuncia dei neozelandesi, poi degli inglesi e la manifestazione è stata annullata. Un grande danno per tutti e nel mio piccolo anche per me". Il futuro è grigio "Dire oggi cosa dovrei progettare viene molto difficile", riconosce Ziranu. "La vedo brutta, pur essendo sempre stato ottimista, pur essendo sempre stato uno che ha creato qualcosa dal nulla. In questi giorni sto lavorando a un libro autobiografico, che uscirà nei prossimi mesi. Sto facendo una raccolta di foto che raccontino i miei cinquant'anni".

Stefania Lai (foto concessa)
Stefania Lai (foto concessa)
Stefania Lai (foto concessa)

L'emergenza toglie il respiro - "Per quanto mi riguarda - osserva Stefania Lai, poliedrica artista di Lanusei, eccellenti le sue creazioni in vetro - quella che viviamo è una situazione davvero difficile. Essendo così fortemente legata ai luoghi naturali ogliastrini e non solo, per me stare a casa, in un appartamento, perché non vivo in campagna, è complicato. Non potermi recare nei boschi e sulle spiagge della zona, in quei luoghi che sono assolutamente parte di me, mi affama moltissimo. Questi sono gli stessi luoghi nei quali lavoro in Land Art, dei quali conservo molte foto e video che posso scorrere per immaginare una passeggiata che oggi non mi è permessa. Fortunatamente li sento sempre molto presenti in me e ciò mi aiuta. In questo periodo non è possibile reperire materiali, sto lavorando su una serie di opere costruite assemblando insieme oggetti e paste acriliche. Non ho quindi la possibilità di rifornirmi per cui devo stare ferma, ed è molto difficile quando si ha un'idea decisa da mettere in pratica non poterlo fare, anche perché la stessa idea non si ripresenta mai con la stessa forza in un altro momento. Al flusso creativo si deve cedere quando arriva, non si può lasciarlo andare o illudersi di fermarlo in un appunto, in un promemoria".

A rinuncia si aggiunge rinuncia. "Non ho la possibilità - continua Stefania Lai - di avere a casa alcuni testi per me importanti, che avrei acquistato in biblioteca o in libreria. Fortunatamente ho ancora autonomia per il prossimo mese, avendo acquistato parecchi libri nelle settimane passate". È molto pesante, per l'artista ogliastrina, non poter incontrare le persone che si amano, non poter dare e ricevere un abbraccio. "La limitazione della libertà alla quale siamo sottoposti in questo momento è una vera violenza al mio benessere, così come lo è per tutti, soprattutto per i soggetti più fragili, le persone con disagio psichico, o psicofisico, i bambini. Sto studiando fra le altre cose la fiaba come strumento per il cammino verso il sé, e quindi la sua morfologia, in questo momento perché preparo la mia tesi per l'ultimo anno di studi in Arteterapia. In ogni fiaba che si rispetti, quindi, esiste una foresta impenetrabile, un ventre della balena, una grotta oscura, una palude piena di nebbia". Un rammarico è particolarmente forte. "Ho dovuto interrompere - conclude Stefania Lai - un progetto che sarebbe durato 5 mesi, dedicato a bambini molto piccoli, di 2/3 anni che riguardava l'esprimersi, attraverso il disegno, la pittura, i materiali, la musica. Mi è spiaciuto molto dover lasciare questo gruppo di piccole grandi persone, anche perché sono convinta che i bambini siano maestri e abbiamo sempre molto da recuperare di noi attraverso il loro esempio di purezza e autenticità".

Su Cuncordu de Onne (foto concessa)
Su Cuncordu de Onne (foto concessa)
Su Cuncordu de Onne (foto concessa)

La voce del silenzio - Anche le luci dei palchi sulle piazze della Sardegna resteranno spente per chissà quanto tempo. I cantori del tenore di Fonni, Cuncordu de Onne, si sentono "presoneris ene aer atu nudda" (prigionieri senza colpa alcuna). "Il nostro gruppo - dice il leader Andria Nonne - ha perso molto, a dolu mannu, e molto perderà. Il rammarico è grande, ovviamente. Ci sono stati annullati tanti concerti. Dieci serate in Sardegna sono in forse e sono quelle che ci consentirebbero di mettere in cascina le risorse per affrontare i nostri impegni nella Penisola e all'estero: in Corsica un evento in programma il 16 maggio, a Volpaiola, è stato annullato. A Forlì ci attendeva sa Die de sa Sardigna, già cancellata a prescindere dagli sviluppi". A luglio è in programma la seconda edizione de " DONOS DE NATURA", rassegna ideata proprio da su Concordu 'e Onne. Quest'anno la città ospitante è Nuoro, ma è tutto in forse. "Dovevano arrivare anche tre gruppi dall'estero, Bretagna, Corsica, Svizzera, un gruppo piemontese di Borgosesia e uno dall'Abruzzo, da Orsogna. A questi si aggiungono otto gruppi sardi. Non essendoci certezze l'organizzazione è paralizzata. Per noi il danno è ingente, perché l'evento comporta spese cospicue, tanto lavoro e impegni gravosi. Speriamo che ad agosto sia salvato l'appuntamento con l'Europeade in Lituania. Ci terremo ad esserci".

Massino Onnis (Foto concessa)
Massino Onnis (Foto concessa)
Massino Onnis (Foto concessa)

Lottare, come a Pratobello- Gli eventi annullati o rinviati rappresentano un incubo per tutti. E questa epidemia "come tutte le cose che arrivano in modo strano ed improvviso, portano sempre a dover prendere decisioni importanti cercando di fare meno errori possibili". La pensa così Massimo Onnis, casa a Nuoro, pittore, scultore, designer, fotografo, fashion designer, ceramista, performer, installatore, videomaker. Personalmente avevo la mostra personale "Evolution" all'aeroporto Costa Smeralda, temporaneamente chiuso per i lavori di restauro. Nell'ultima settimana tutto è cambiato, poca gente a giro, poche visite alla mostra. La paura del coronavirus iniziava a farsi sentire. Nel frattempo ero in trattativa con il Comune di Cagliari per portare la mia Mostra personale in quella città. Avevo preparato un'opera non solo da esporre in quella circostanza ma da consegnare al Team Prada Luna Rossa durante le World series di vela. Annullato poi completamente. A maggio dovevo essere a Londra per un'altra mostra personale. Spero che le due mostre vengano spostate ad altra data dopo l'emergenza". Nel frattempo Onnis ha continuato a lavorare. "Ho dedicato una mia opera a questa emergenza che sta stravolgendo le nostre vite. L'opera molto forte e significativa, raffigura una donna in costume di Orgosolo con una mascherina sul volto. In passato le donne di Orgosolo si sono rese protagoniste in tante attività con coraggio e caparbietà. Una donna forte mai relegata ad un ruolo marginale, con in mano le redini della famiglia. Come nel lontano 1969 quando, nonostante le tante difficoltà, hanno continuato a presidiare il sito di Pratobello, area scelta per l'installazione di una base militare continuando, giornalmente, a lavorare a maglia. Un'opera concepita con la speranza che esorti a non mollare e a lottare su tutti fronti contro il virus. Come hanno fatto allora le donne di Orgosolo con il resto della popolazione. "Costringere l'esercito ad abbandonare l'area". Si trattò di una grande vittoria popolare.

Anna Gardu (Foto concessa)
Anna Gardu (Foto concessa)
Anna Gardu (Foto concessa)

Infinite dolcezze - Da Nuoro a Oliena l'arte non si ferma. Anna Gardu, la ricamatrice dei dolci, riserva il suo primo pensiero a "molte persone a me molto care impegnate in prima linea. Nell'offrir loro la mia disponibilità nel rendermi utile, la risposta è stata unanime: l'aiuto più grande in questo momento è diffondere il messaggio affinché ognuno di noi stia dentro casa. Non potendo fare altro, ho dedicato da casa un augurio ideale per tutti attraverso una mia opera chiamandola Corona Virtus con la speranza di superare con forza questo delicato momento, e per tutti gli operatori sanitari un piccolo cuore in pasta di mandorle, che voleva essere una carezza, con il simbolo di una colomba bianca ad indicare la purezza e la speranza che porta in alto i cuori di queste grandi persone che si donano senza riserve. Dopo questa emergenza molte cose cambieranno, ed anch'io sarò cambiata ma non cambierà sicuramente il mio amore per la mia terra e sono certa che da questa brutta esperienza saprò cogliere ogni stimolo positivo affinché diventi linfa pura per nuovi germogli. Sarà una nuova rinascita per tutti".

Non si spegne la voce di Oliena Maria Luisa Congiu sta a casa ma non si dà un attimo di tregua. "Grazie a Dio - dice - stiamo tutti bene, la famiglia è numerosa quindi la noia non ha dimora qui. Inutile dire che questa situazione è pesante per tutti e che, in ogni caso, sono grata poiché affacciandomi alla finestra posso comunque godere di aria pulita e un panorama mozzafito, a differenza di chi affronta tutto ciò in città e appartamenti angusti". In questi giorni difficili la cantautrice fa di necessità virtù. "Affronto questo momento usando la musica per quello che è: un veicolo universale di emozioni da condividere. Ogni giorno, per circa 2 ore al mattino e un'ora e mezza al pomeriggio, diffondo musica, prevalentemente locale, attraverso un impianto che ho sistemato in terrazza, volume contenuto ma udibile, al fine di spezzare l'assordante silenzio di questo periodo. Insomma, a dirla tutta, in questo periodo ho davvero le giornate impegnatissime. Infatti, dopo aver trascorso la mattinata fra faccende domestiche e compiti della più piccolina, il pomeriggio faccio una Diretta in Contemporanea su Instagram e la pagina ufficiale Facebook, dalle 18 alle 19. Invito le persone a mandarsi saluti, auguri di ogni genere, per chi festeggia da solo il proprio compleanno o dà in solitudine la tesi di laurea, dediche di canzoni. Mi piazzo davanti ai due smartphone e parlo con le persone, canto frammenti di canzoni o canzoni intere del mio repertorio, improvviso imitazioni, leggo poesie note o scritte dai fans, senza microfoni o effetti, come fossimo tutti amici riuniti in una chiacchierata pomeridiana".

C'è anche un numero di telefono attraverso il quale richiedere canzoni e fare dediche e auguri. "Quindi un'ora prima della diretta mi siedo e trascrivo tutto, preparo le basi delle canzoni richieste e metto un filo di trucco per non spaventare gli amici che si connetteranno. In questo periodo una tracheite mi affligge ma non voglio rinunciare a fare compagnia a queste persone, tantomeno rinunciare io alla loro compagnia e sperare insieme di tornare presto alla vita "normale", più forti e uniti di prima e con la consapevolezza che, come sempre sostengo, il bene più prezioso sono le persone".
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