Carenza di personale e sciopero: la giustizia nuorese in codice rosso
La situazione si è aggravata, sotto organico alcuni uffici del Tribunale. In serio pericolo un diritto fondamentale: la durata ragionevole del processo(foto Ledda)
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Non solo la sanità, con la sua allarmante carenza di medici, l’istruzione con il taglio delle autonomie o la siccità con i bacini vuoti. Anche la giustizia a Nuoro è in codice rosso. La situazione si è aggravata al punto che alcuni uffici del Tribunale di Nuoro sono ridotti a una presenza del 64% sotto organico, mettendo in serio pericolo un altro diritto fondamentale: la durata ragionevole del processo. La carenza di personale è diventata un’emergenza anche per l’amministrazione della giustizia, con ripercussioni che si fanno sentire su tutto il sistema giudiziario. Dal 13 gennaio, le aule del Tribunale sono rimaste vuote.
Testimoni sono stati rimandati a casa e le sentenze sono state rinviate, tutto a causa dello sciopero degli avvocati del Foro di Nuoro che hanno incassato anche la solidarietà dei colleghi di Palermo. Per una settimana, i legali hanno incrociato le braccia in segno di protesta contro la grave carenza di personale negli uffici giudiziari, in particolare nell’Ufficio Notifiche e Esecuzioni Penali (Unep). La protesta ha sollevato l’attenzione su una questione che da tempo sta mettendo a rischio il funzionamento del sistema giudiziario nella provincia. La carenza di personale e le conseguenze sulla giustizia a Nuoro, la giustizia penale, civile e tributaria sembra poter aspettare.
Più del 60% dell’organico è scoperto nell’ufficio Unep, e la situazione si fa ancora più grave in Procura, dove la carenza di personale sfiora il 64%. Inoltre, l’anno in corso vedrà un ulteriore aggravarsi della situazione con nuovi pensionamenti previsti. La carenza di personale amministrativo ha già portato a ritardi nelle notifiche, un problema che è stato al centro di incontri estivi presso la Prefettura, con la Regione Sardegna, il Tribunale, e anche le Poste coinvolte, per cercare di trovare una soluzione. Oggi, un’assemblea convocata dal presidente degli avvocati del Foro di Nuoro, Lorenzo Soro, ha visto la partecipazione di numerosi attori istituzionali, tra cui il presidente del Tribunale Mauro Pusceddu, il Procuratore Generale Luigi Patronaggio (in video collegamento), il prefetto Alessandra Nigro e l’assessora regionale Maria Elena Motzo.
Durante l’incontro è stato spiegato il motivo della protesta e sono emersi nuovi dettagli sull’attuale impasse amministrativo. A dicembre, la Regione Sardegna ha firmato una convenzione con il Ministero della Giustizia che avrebbe dovuto procedere all’assunzione di 21 amministrativi, utilizzando le graduatorie dall’agenzia regionale Laore. Tuttavia, l’iter di assunzione è stato rallentato da un rimpallo burocratico tra il Ministero della Giustizia e quello della Funzione Pubblica, con il primo che ha chiesto un parere e il secondo che sta esaminando la proposta senza dare risposte. Questo intoppo amministrativo ha paralizzato il processo, lasciando il sistema giudiziario in una situazione di stallo.
Nel corso dell’incontro, la dirigente dell’ufficio Unep, Roberta Moro, ha portato alla luce un ulteriore aspetto critico della situazione: la mancanza di un concorso per l’assunzione di personale da oltre 20 anni. L’ultimo nel 2002. Secondo Moro, esiste una chiara volontà di non procedere con nuove assunzioni, nonostante la drammatica carenza di organico. Questo atteggiamento, a suo avviso, sta impedendo la risoluzione del problema e contribuendo al blocco delle attività giudiziarie. Moro ha annunciato che, qualora la situazione non dovesse cambiare, è pronta a fare una segnalazione alla Corte dei Conti per sollecitare un controllo di gestione sull’operato degli uffici competenti. La dirigente ha sottolineato che questa carenza di personale non è solo un problema per la giustizia a Nuoro, ma una vera e propria disfunzione amministrativa che rischia di compromettere il diritto dei cittadini ad avere processi rapidi ed equi.
Durante l’assemblea, la procuratrice Patrizia Castaldini ha sottolineato la gravità della situazione, con una carenza di organico del 64% nei suoi uffici che mina seriamente l’efficienza della giustizia a Nuoro. Castaldini ha proposto di creare una delegazione che possa interloquire direttamente con Roma per cercare di risolvere al più presto il problema.
La proposta è stata accolta dal presidente degli avvocati, Lorenzo Soro, che ha annunciato una nuova assemblea con tutti gli avvocati del foro per martedì prossimo. «Se non dovessero arrivare risposte concrete dal ministero della Funzione Pubblica, o se queste dovessero risultare “equivoche” o “deludenti”, - ha ribadito Soro - non si esclude l’intenzione di avviare ulteriori iniziative di protesta, comprese forme più incisive di sciopero». La giustizia a Nuoro, dunque, è a un bivio: da una parte la speranza che le soluzioni amministrative vengano finalmente implementate, dall’altra il rischio che il blocco continui a compromettere il diritto dei cittadini a un processo giusto e tempestivo. La situazione resta critica e, mentre le parti coinvolte continuano a fare pressioni per una risoluzione, la giustizia in provincia di Nuoro continua a operare a singhiozzo. Con la speranza che l’iter burocratico si sblocchi al più presto, rimane alta la preoccupazione per il futuro dei processi pendenti, che rischiano di allungarsi oltre misura a causa delle evidenti difficoltà organizzative. La protesta degli avvocati è un grido d’allarme che chiede attenzione e azioni concrete per garantire il diritto alla giustizia per tutti.