Non accenna a fermarsi la vertenza della Barbagia-Mandrolisai, da mesi sulle barricate, per l’assenza di pediatri a supporto dei piccoli pazienti. 

Nella mattinata di oggi, un nuovo presidio promosso dal Comitato SOS ha animato l’ingresso dell’ospedale San Camillo di Sorgono, alla presenza di decine di mamme con bambini al seguito, studenti delle scuole territoriali, sindaci e cittadini

«Qui per denunciare la mancanza di un pediatra di libera scelta, con tutti i problemi che comporta», ha detto Franca Salvai, attivista del Comitato Sos, per poi ribadire: «I bambini da zero a 14 anni non hanno un’adeguata assistenza medica e circa 400 bimbi fino ai 6 anni ne sono completamente privi, non potendo essere assistiti dai pochi medici di base che hanno oltre 1800 pazienti».

La protesta delle mamme (foto Onano)
La protesta delle mamme (foto Onano)

La protesta delle mamme (foto Onano)

Da qui l’accento anche sui disagi viari: «I pediatri più vicini si trovano nei centri di Gavoi, Silanus, Nuoro e Oristano, ad almeno un’ora di macchina da qui. Asl e Areus devono assumere specialisti direttamente nel nostro territorio, con i concorsi di libera scelta convenzionati, nessuno sceglierà i nostri comuni».

Per questo, sono all’orizzonte nuove manifestazioni, come annunciato da Bachis Cadau, tra le voci del Comitato Sos: «A fine giugno saremo a Cagliari per una grande marcia, in cui speriamo di poter incontrare il neo assessore alla Sanità Bartolazzi e così la commissione sanità del Consiglio regionale. Siamo in piena emergenza e quando si verificheranno delle urgenze i rischi per i nostri bambini si moltiplicheranno». 

«La nuova Giunta regionale deve intervenire immediatamente. Non molleremo finché non verrà ripristinato il diritto alle cure ai nostri piccoli», ha tuonato Cadau.

Nel frattempo, i disagi si moltiplicano anche a Desulo, dove dalle prossime ore il paese, non solo vedrà scoperti i turni di guardia medica, ma resterà senza medico di base: il giovane dottore locale, Sebastiano Zanda, in forze dalla scorsa estate, interromperà anzitempo il servizio, dovendo iniziare la scuola di specializzazione.

Non ancora designato un sostituto, fra le preoccupazioni di cittadini e istituzioni: «Oltre 2000 abitanti, per la maggiore anziani e fragili – dice il sindaco Gian Cristian Melis –, si troveranno senza assistenza, fra innumerevoli disagi. Le colpe di questa situazione non sono assolutamente da imputare al dottor Zanda, che ringraziamo per aver assistito tutti in questi mesi, ma alle istituzioni deputate, che non hanno individuato un sostituito. Abbiamo già avviato le interlocuzioni con l’Asl per colmare il disagio quanto prima».

Aggiunge Melis: «Registro le lamentele di diversi compaesani che, dovendo assumere farmaci salvavita, stanno facendo la spola nei paesi vicini, trovando resistenze per la ricettazione. Tutto ciò è assurdo».

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