Svolta nelle indagini sull’omicidio di Esperino Giobbe, ritrovato morto nell’ottobre scorso nel cortile della sua azienda a Orotelli, in località Su Filighe. I carabinieri della Compagnia di Ottana e del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Nuoro hanno eseguito, alle prime luci dell’alba, la misura cautelare di custodia in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nuoro su richiesta della locale Procura, nei confronti di Gian Michele Giobbe, classe. 1981, ritenuto responsabile dell’omicidio dello zio.

Il 17 ottobre scorso il corpo della vittima era stato scoperto dai parenti che avevano chiamato subito il 118, ma ogni soccorso si era rivelato inutile. Sul posto erano arrivati i carabinieri, il pm e il medico legale per effettuare i rilievi e sentire le persone presenti.

L’esame autoptico e gli accertamenti avevano chiarito che non fosse un caso di morte dovuta a cause naturali o accidentali ma che si trattasse invece di omicidio compiuto con uno o più corpi contundenti. Dinamica poi confermata anche dai tecnici del R.I.S. Carabinieri di Roma, incaricati di eseguire l’esame dei luoghi mediante la “B.P.A.” (l’analisi delle tracce ematiche).

Gli inquirenti si erano quindi concentrati sulla cerchia dei parenti e sugli interessi per il possesso dei terreni. Nel corso di alcune perquisizioni erano stati sequestrati degli indumenti usati dai familiari dell’uomo ucciso e sottoposti al “luminol” (un test generico per la rilevazione di sangue). Da lì è emersa la presenza del sangue della vittima sulla tomaia di uno stivaletto sequestrato al nipote Gian Michele. Tracce giustificabili solo con la partecipazione del giovane alle fasi esecutive del delitto il cui movente si ritiene riconducibile ai dissidi nati per la gestione dei terreni di Su Filighe.

L’arrestato è stato portato al carcere di Badu ‘e Carros, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del G.I.P.

(Unioneonline/s.s.)

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