Daniele Imperatore, sotto processo a Nuoro – con rito abbreviato – per l’aggressione ai danni della parlamentare Mara Lapia avvenuta il 15 dicembre 2018 all’uscita di un supermercato, è stato assolto dal reato di violenza privata per particolare tenuità del fatto.
La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico Giacomo Ferrando.

"Ritengo che il tribunale abbia inquadrato in maniera appropriata la vicenda processuale così come abbiamo sempre sostenuto già dalla fase delle indagini preliminari nell'interesse di Daniele Imperatore", ha commentato Antonio Falchi, legale dell’imputato.

"Questa sentenza – ha detto Nicola Madia, di parte civile - riconosce l'esistenza della violenza privata subita da Mara Lapia, soltanto l’ha ritenuta tenue.  Noi non concordiamo sulla tenuità, attendiamo le motivazioni della sentenza e decideremo se impugnarla. Aggiungo che questa sentenza se dovesse diventare definitiva viene iscritta sul certificato penale dell'imputato e consente alla vittima di chiedere un risarcimento".

Per Imperatore il pm aveva chiesto una condanna a un mese “per il leggero colpo alla mano sulla Lapia” allo scopo “di impedire di riprenderla col cellulare". Per il magistrato "l'infrazione della costola da parte della parlamentare, come si evince dal certificato medico, non è riconducibile a un'aggressione da parte di Imperatore".

La deputata aveva raccontato che dopo la lite scoppiata alle casse di un supermercato, Il 40enne l’aveva poi colpita all’esterno quando la parlamentare aveva cercato di fotografare la targa della sua auto.

(Unioneonline/s.s.)

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