#AccaddeOggi: un femminicidio su commissione, il 26 marzo 2008 la scomparsa di Dina Dore
Iniziava così, con l’ipotesi di un rapimento, la storia della 37enne di Gavoi. Il marito pagò un minorenne per ucciderla26 marzo 2008, a Gavoi viene sequestrata la moglie di un dentista. Inizia così la storia di Dina Dore, la storia di un femminicidio su commissione.
Mentre gli investigatori seguono la pista del rapimento il marito, il dentista Francesco Rossa, trova il corpo della donna nel portabagagli dell’auto. Lì vicino, nel garage, la figlia di otto mesi sotto choc e al freddo. Dina Dore, 37 anni, è stata colpita con violenza, legata mani e piedi e soffocata con del nastro adesivo. Sotto gli occhi della bambina.
Si indaga sulla microcriminalità, su piccoli malviventi disorganizzati e senza scrupoli, per risalire agli assassini di Dina. Intanto Rocca inizia una nuova vita con la compagna Anna Guiso, sua assistente che aveva assunto per sostituire Dina quando era rimasta incinta.
Qualche anno dopo, mentre gli investigatori brancolano nel buio, si fa avanti Stefano Lai. L’uomo racconta una confidenza che gli ha fatto Pierpaolo Contu, operaio che all’epoca dei fatti era minorenne. Gli aveva detto: «Dina l’ho uccisa io, Rocca mi ha pagato 250mila euro per farlo». Poi, sul parabrezza dell’auto della sorella di Dina Dore, Graziella, spunta una lettera anonima che conferma quella ricostruzione.
E il Dna estratto grazie a un pelo trovato sul nastro adesivo con cui fu legata la vittima è proprio quello di Contu.
Nel corso del processo ad inchiodare definitivamente Rocca è proprio Anna Guiso, l’ex amante e assistente, riportando le sue parole: «Mi disse ‘io ti amo da sempre, di Dina non mi è mai fregato niente, meritava la fine che ha fatto’». La storia tra i due è andata avanti per un anno, ad agosto 2009 lei lo ha lasciato e si è licenziata. «Da allora me lo ritrovavo ovunque, mi pedinava, mandava sms e bigliettini minacciosi. Avevo paura che mi uccidesse».
Contu è stato condannato a 16 anni di carcere, Rocca sta scontando l’ergastolo. Continua a dichiararsi innocente e vittima di un errore giudiziario. Il movente secondo i giudici non era economico ma passionale: se avesse divorziato da Dina per stare con Anna Guiso, avrebbe perso gran parte dei suoi beni. Così decise di chiudere la questione con 250mila euro.
(Unioneonline/L)