A Macomer la decima edizione del Festival della Resilienza
Quest’anno è dedicata alla Resistenza, ai diritti umani e alla rinascita del Montiferru dopo l’incendio del 2021Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
E' iniziata ieri la decima edizione del festival della resilienza. Una celebrazione dedicata alla Resistenza, ai diritti umani e alla rinascita del Montiferru, dopo il devastante incendio del 2021. La manifestazione è nata nel 2015, dall'iniziativa di un gruppo di giovani sardi sparsi nel mondo. "Il festival- dice Gian Luca Atzori, presidente dell'associazione ProPositivo, promotrice della manifestazione- si propone di trasformare le crisi in opportunità, attraverso soluzioni concrete, innovative e sostenibili. Dal suo esordio, l'evento è cresciuto notevolmente, passando da un festival di 5 giorni a Macomer, ad un programma annuale che abbraccia i territori del Marghine, della Planargia, Montiferru e centro Sardegna".
Il progetto ha coinvolto 30 comuni, 15 scuole e oltre 50 associazioni culturali, sportive e attività commerciali, promuovendo Macomer a livello nazionale e internazionale, attraverso collaborazioni con partner prestigiosi come la Stampa, L'Espresso, Linkiesta, il Politecnico di Milano e Terna. In questi dici anni l'associazione è stata premiata con numerosi riconoscimenti per le sue attività di ricerca e innovazione su temi cruciali come lo spopolamento, la disoccupazione, le politiche giovanili e l'ecologia.
"Quest'anno, gran parte delle iniziatve si svolgeranno con il Centro Servizi Culturali di Macomer- dice Gian Luca Atzori- il Festival metterà in luce l'insostenibilità della semplice resilienza di fronte a sfide come la guerra, gli stermini o la desertificazione, non solo ambientale, ma prima di tutto dello spirito": La vice presidente di ProPositivo, Valentina Vinci aggiunge: "E' stato scelto il simbolo dell'anguria come messaggio di resistenza e solidarietà, con riferimento agli eventi del 1967 quando, dopo la guerra dei 6 giorni, il popolo palestinese utilizzava le fette di anguria, che portano gli stessi colori della bandiera palestinese, per aggirare la censura". Azzurra Lochi, direttrice culturale del Festival: "La scelta di focalizzare l'attenzione sul tema dei diritti in questo momento di fragilità nel mondo, sta toccando argomenti fondamentali, tra cui pace, giustizia e legalità, immigrazione, liberazione, libertà d'espressione, emancipazione, diritti delle donne, inclusione e rapporto con l'ecosistema è stata necessaria e ancor più significativa per noi poichè Macomer ospita l'unico Cpr in Sardegna". Il festival offre un ricco programma di eventi culturali e residenze artistiche in collaborazione col Centro Servizi Culturali di Macomer e in altre località del territorio, da ieri fino al 25 di agosto.