Si procede ormai spediti verso l’estate e come ogni anno, persino quando il Covid mordeva di più, si cerca l'equilibrio giusto tra divertimento di sardi e turisti, sostegno alle attività economiche, sano diritto al sonno e tutela ambientale.

“Non è per niente facile trovarlo, mettere d'accordo tutti, e garantire controlli adeguati”, spiega il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che, oltre a riproporre l’ordinanza sugli orari per la vendita di alcol da asporto, ha mantenuto anche quella che in estate impone ai pubblici esercizi all'aperto e agli artigiani del settore alimentare la chiusura alle 2 nei giorni feriali e alle 3 i venerdì, i sabato e i pre-festivi.

"Non è semplice, soprattutto riuscire a controllare tutti, la polizia municipale fa quello che può, e qualche sanzione la mettiamo – sottolinea il primo cittadino -. In realtà la difficoltà maggiore nel centro storico è data da gruppi di giovanissimi che bevono e stanno fino a tardi in piazza, fanno molto baccano, lasciano immondizia in giro, e gli abitanti, spesso esasperati, si lamentano”.

Per il resto, “la città è viva, lavora, e gli operatori commerciali si comportano correttamente. Dobbiamo cercare di differenziare il suolo pubblico, far sì che attività più rumorose si spostino in aree più aperte, come ad esempio Su Siccu”.

Anche a Quartu, dopo lo stop ai decibel senza controllo nel litorale, arriva l'ordinanza che vieta il consumo di alcol in vetro o lattine all'aperto. Il documento è stato firmato ieri dal sindaco Graziano Milia: stop dalle 21 alle 6 “nelle aree all'aperto al di fuori dei pubblici esercizi in prossimità di eventi o manifestazioni e lungo tutto il litorale quartese”. Scatta anche il piano di prevenzione contro l'inquinamento acustico, con controlli a tappeto, sanzioni e sospensione dell'attività sino a tre mesi per chi non rispetta i limiti di volume della musica.

(Unioneonline)

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