Doveva essere una rivoluzione, si è trasformata in una spirale di proroghe, ritardi e accuse incrociate. E così quella che doveva essere la “nuova continuità territoriale” si è inceppata. E adesso, mentre l’orizzonte si allontana fino al 2026, piovono critiche pesantissime da tutto il centrodestra: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito Sardo d’Azione parlano di fallimento annunciato, improvvisazione e incapacità di governo.

Il coro degli ex amministratori e leader dell’opposizione è univoco: «il ritardo nel nuovo bando sulla continuità territoriale aerea non è frutto di ostacoli tecnici o vincoli europei, ma di scelte sbagliate e mancate decisioni della Giunta Todde». 

Il più duro è Antonio Moro, presidente del Partito Sardo d’Azione ed ex assessore regionale ai Trasporti: «La presidente Todde ha accuratamente nascosto le proprie responsabilità dietro i tecnicismi degli uffici», attacca. Secondo Moro, la prima proroga firmata dalla nuova amministrazione – datata 4 aprile 2024 – ha ridotto la durata del servizio da due anni a uno, con meno risorse e una promessa: «Entro dodici mesi, un nuovo bando rivoluzionario». Una promessa che, ad oggi, appare infranta. «Avevamo avvertito dei rischi: meno risorse, meno tempo, meno compagnie interessate. E infatti ad Alghero la gara è andata deserta, a Cagliari Aeroitalia ha sostituito ITA. È la conferma di quanto avevamo previsto».

Moro ricorda che la Giunta Solinas aveva già completato gli atti preliminari per un nuovo bando, salvo poi subire un ricorso – respinto – da parte dell’attuale consulente della Giunta Todde.

E ora? «Con due proroghe del bando Solinas, che in campagna elettorale era stato demonizzato, si certifica l’incapacità del Campo largo di produrre soluzioni proprie. Promesse spazzate via al primo contatto con la realtà», conclude con un’accusa tagliente: «Il comizio è diventato solo un flatus vocis».

Anche Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, affonda il colpo: «Le comunicazioni della presidente sembrano un format precompilato: cambia il tema, resta la colpa attribuita al passato». Truzzu chiede chiarezza sull’operato dell’assessora ai Trasporti, Carla Manca, accusata di annunci contraddittori: «A settembre 2024 annuncia un nuovo bando per la primavera 2025. Ad aprile 2025 corregge: niente voli prima del 2026. Solo un mese fa escludeva una proroga, poi è arrivata puntuale. Perché? Perché avevano ridotto la durata del bando e si sono trovati senza alternative».

La domanda retorica finale dell’ex sindaco di Cagliari è un affondo politico: «Ma allora, chi ha fallito? Il centrodestra o chi, governando da oltre un anno, non è riuscito nemmeno a rispettare le sue stesse scadenze?».

Severo anche il commento di Alessandro Serra, segretario cittadino di Forza Italia: «Altro che rivoluzione: la presidente può solo chiedere scusa ai sardi». Serra ricostruisce le tappe del “fallimento” secondo Forza Italia: bando ridotto nel tempo e nelle risorse, pubblicato senza alcun cambiamento strutturale rispetto a quello della Giunta Solinas, con la sola differenza di durare la metà.

«La normativa imponeva di pubblicare il nuovo bando entro aprile 2025. E invece? Nulla. Solo poche settimane fa sono partite le interlocuzioni con Bruxelles. E nel frattempo si scaricano le responsabilità su chiunque: governi precedenti, Europa, perfino il meteo», afferma con sarcasmo. «Ma il ritardo è solo politico. E tutto interno a questa Giunta».

Serra ricorda che in passato, con il modello DM 61 voluto da Cappellacci, c’erano garanzie certe per i residenti: frequenze aumentate, tariffe uniche e tetti massimi. «Oggi, invece, siamo in balìa dell’improvvisazione. E serve un cambio di passo, non l’ennesima conferenza stampa».

Mentre Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d'Italia e Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati commenta: «Il fatto stesso che la Presidente della Regione Sardegna sia costretta a intervenire per chiarire o puntualizzare qualcosa sulla continuità territoriale dimostra la gravità della situazione e che dovremo affrontare ancora per diversi mesi una fase di forte precarietà» e ricorda che «con il primo bando della Giunta Todde si poteva ancora incolpare i predecessori, ma ora non c'era alcun ostacolo a presentare un proprio progetto nei tempi e nei modi preferiti. Abbiamo offerto la massima collaborazione e proposto alcune soluzioni, come la copertura dei costi dell'addizionale comunale di imbarco con fondi regionali, ma non sono state prese in considerazione. Insomma, non è più tempo di scuse o di puntare il dito sul passato. Contano le azioni di oggi e di idee su Continuità, Arst, Trasporti, poche o molte ma confuse e pasticciate».

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