Non sono ancora chiare le cause della morte di Silvia Floris, la ragazza di 32 anni di Portoscuso, deceduta martedì a Barcellona. Appena ricevuta la telefonata dal compagno della ragazza con la tragica notizia, papà Bruno (ex operaio Eurallumina, ora in pensione), mamma Cristina e la sorella maggiore Daniela hanno organizzato il viaggio e, distrutti dal dolore, sono partiti verso la Spagna per vedere per l’ultima volta la loro Silvia.

La sorella

«Siamo arrivati a Barcellona martedì - racconta la sorella Daniela, raggiunta telefonicamente - ancora non siamo riusciti a vedere Silvia, stiamo aspettando di sapere quando sarà fatta l’autopsia e di avere l’autorizzazione per riportare a casa la salma di mia sorella. Vogliamo capire cos’è successo: era sana, non aveva nessuna patologia. Siamo a pezzi». È stato il compagno di Silvia a chiamare la famiglia di lei a Portoscuso per comunicare la tragica notizia, raccontando che al momento del risveglio, martedì mattina, si è accorto che Silvia era morta. Un decesso che, per il momento, resta senza una spiegazione, in attesa che l’autopsia possa fare chiarezza sulle cause della morte della giovane donna.

«Ragazza generosa»

Silvia Floris da qualche anno non viveva più a Portoscuso, ha vissuto in diverse città, poi è stata in Francia e in Spagna, senza mai rimanere con le mani in mano. Ma il legame con la sua cittadina d’origine non si era mai spezzato, le sue visite a casa erano frequenti. «Era una ragazza molto generosa, c’era sempre per tutti - ricorda la sorella Daniela - sin da piccolissima aveva la passione per la musica, ha frequentato il Conservatorio dove ha studiato organo e violino, poi si era iscritta al liceo psicopedagogico. Era molto brava a creare, ha sempre avuto la vena artistica: faceva braccialetti, collane, borsette, di recente aveva aperto anche una partita Iva, credeva molto in questo progetto». Un’altra grande passione di Silvia, che peraltro condivideva con la sorella Daniela, era quella per gli animali, i cani in particolare.

Il cane

«Molti suoi amici ci hanno chiesto che fine farà adesso il suo cane, sarò io a prendermi cura di Karma, a cui lei era affezionatissima, erano davvero inseparabili - dice Daniela, sempre in prima linea nella lotta al randagismo col suo cane Shonny - ci teniamo particolarmente: Karma verrà a stare con i miei cani e ci prenderemo cura di lei». Un modo per continuare a sentire vicina Silvia, morta per cause ancora da accertare in un giorno d’inverno a Barcellona. La scomparsa improvvisa della ragazza ha lasciato sconvolta Portoscuso, dove la famiglia Floris è molto conosciuta, anche per l’attivismo di Daniela nelle sue battaglie a favore degli animali. «La comunità è attonita - dice il sindaco, Giorgio Alimonda - conosco bene i suoi familiari. Silvia da diversi anni non viveva più a Portoscuso ma appena possibile rientrava a trovare i genitori e sua sorella». Molti i messaggi di cordoglio e affetto sui social. «Questi attestati di solidarietà ci fanno molto piacere, dimostrano quanto Silvia fosse ben voluta - dice la sorella - ora aspettiamo il via libera per poterla riportare a casa». In attesa che si faccia chiarezza su una morte che, al momento, non ha ancora un perché.

Antonella Pani

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