C'è anche la Sardegna tra le regioni a rischio in Italia per prostituzione di migranti e minorile.

Lo dice Save The Children in un rapporto,"Piccoli schiavi invisibili 2018", specificando come donne e bambini, che arrivano via mare, nel nostro Paese spesso vengono reclutati da organizzazioni criminali per finire sulla strada.

In Italia, quello della tratta e dello sfruttamento dei minori resta un fenomeno per lo più sommerso, si legge nel report. Nel corso del 2017, secondo i dati del Dipartimento per le Pari Opportunità, le vittime minorenni inserite in programmi di protezione sono state complessivamente 200 (quasi il doppio rispetto all'anno precedente, 111 vittime), di cui la quasi totalità - 196 - sono ragazze.

In circa la metà dei casi (46%) si tratta di vittime di sfruttamento sessuale e in più del 93% delle situazioni si tratta di ragazze nigeriane tra i 16 e i 17 anni: tra le nigeriane che giungono via mare in Italia, 8 su 10 sarebbero potenziali vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale.

"VIE D'USCITA" - Una tendenza che trova conferma anche nei rilevamenti delle unità di strada del programma "Vie d'uscita" di Save the Children per il contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori, che tra gennaio 2017 e marzo 2018, in regioni come Sardegna, ma anche Abruzzo, Marche, Veneto e la città di Roma, sono entrate in contatto con 1.904 vittime, di cui 1.744 neomaggiorenni o sedicenti tali e 160 minorenni.

Un numero nettamente cresciuto rispetto al periodo maggio 2016-marzo 2017, quando erano state contattate 1.313 vittime.

Allo stesso modo, le evidenze raccolte da Save the Children provano che spesso i trafficanti utilizzano i Centri di accoglienza straordinari (Cas) per reclutare le giovani e sfruttarle anche nelle vicinanze delle stesse strutture.

A VENTIMIGLIA - I casi più eclatanti si verificano a Ventimiglia, dove le ragazze finiscono vittime di sfruttamento sessuale per pagare i "passeurs" e varcare il confine, il cosiddetto "survival sex".

"Si tratta di ragazze giovanissime e particolarmente a rischio che fanno parte del flusso invisibile dei tanti minori migranti non accompagnati in transito alla frontiera nord italiana i quali, nel tentativo di ricongiungersi ai propri familiari o conoscenti in altri Paesi europei, privati della possibilità di percorrere vie sicure e legali, sono fortemente esposti a gravissimi rischi di abusi e sfruttamento, in molti casi ritrovandosi a vivere in condizioni di grande degrado e promiscuità", ha detto Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

(Unioneonline/D)

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