Due processioni distinte de S'Incontru hanno segnato la Pasqua a Serramanna.

La decisione dell'arcivescovo Arrigo Miglio, presa per placare l'ansia dei fedeli serramannesi che reclamavano una processione autonoma per ognuna delle due parrocchie, è stata messa in atto, dopo quattro anni di convivenza più o meno pacifica.

A parte i colori (drappi gialli e bianchi a Sant'Ignazio, bandierine celesti e bianche per San Leonardo), il segno distintivo de S'Incontru disgiunto è stato il ruolo del sindaco Sergio Murgia: favorito dal puntuale, e strategico, sincronismo al contrario delle due processioni, presente alle due distinte riunioni fra Gesù risorto e la Madonna liberata, finalmente, dalla veste nera del lutto.

La manifestazione simbolo della resurrezione di Cristo, acclamata a Serramanna per la prima volta con due distinte iniziative, ha seppellito per ora per la comunanza fra le due parrocchie: San Leonardo e Sant'Ignazio, e fra i due parroci Giuseppe Pes e Pietro Mostallino.

Alle 10 a Sant'Ignazio (S'Incontru è avvenuto nello slargo di viale Sant'Ignazio, all'intersezione fra via Sassari e via Italia), e 45 minuti più tardi in piazza Martiri: dove fra due ali di folla è avvenuto il toccante inchino fra il Salvatore e la Madonna partiti qualche minuto prima dalla parrocchia di San Leonardo.

Due parrocchie, e due processioni distinte: l'anno di grazia 2017 sarà ricordato a Serramanna come il primo della separazione, ora più visibile, fra le due chiese del paese.

A Sant'Ignazio, per rispondere ai dettami di Miglio, e prendersi una processione de S'Incontru tutta loro, hanno persino acquistato il simulacro della Madonna.

Fino allo scorso anno, quando la processione de S'Incontru era condivisa fra la due parrocchie, la chiesa di Sant'Ignazio disponeva del solo simulacro di Gesù. Colmata l'assenza le due processioni sono potute andare in scena: tra soddisfazione e malcontento.
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