Sugli spalti di Wembley hanno gioito per il trionfo azzurro ai Campionati europei, poi sono tornati a Sanluri e hanno dato origine a un focolaio che ora conta 32 positivi.

Si tratta di una comitiva di 15 ragazzi tra i 16 e i 18 anni che, dopo aver visto la partita nello storico stadio londinese, hanno passato qualche giorno nel Regno Unito. Una volta tornati in Sardegna hanno manifestato i primi sintomi e contagiato alcuni componenti delle famiglie, a partire dai genitori.

E’ solo uno dei campanelli d’allarme nel Medio Campidano, dove c’è anche il caso Serrenti: “Qui abbiamo isolato otto varianti e ci sono due focolai originati in un call center e un campo scuola”, spiega il direttore del settore Igiene Pubblica dell’azienda sanitaria Antonello Frailis. 

Solo nelle ultime 24 ore nel Medio Campidano si contano 32 positivi e 340 persone in quarantena. Preoccupante anche la situazione a San Gavino: dieci positivi in due famiglie rientrate di recente da viaggi in Spagna e Inghilterra.

C’è un dato che accomuna tutti i positivi degli ultimi giorni, nessuno ha completato il ciclo vaccinale. “É l’unica arma in nostro possesso, insieme al rispetto delle norme anti contagio che dobbiamo continuare ad applicare”, spiega Frailis.

LA VARIANTE DELTA – La mutazione indiana la fa ormai da padrona: nove tamponi sequenziati su dieci sono da variante Delta, che ha fatto il suo ingresso dell’Isola circa un mese fa, con il focolaio sul set de “La Sirenetta”.

E iniziano ad aumentare anche i ricoveri, per fortuna e “grazie ai vaccini” quasi tutti nei reparti ordinari.

Gran parte degli infetti, spiega Ferdinando Coghe, responsabile del laboratorio di microbiologia dell'Aou di Cagliari, hanno tra i 14 e i 35 anni: “Tutti con un’altissima carica virale, quindi sono grandi diffusori del virus. Ma questo, per fortuna, non corrisponde a una maggiore ospedalizzazione, verosimilmente perché il numero dei vaccinati comincia a farsi sentire”.

(Unioneonline)

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