Proseguono le indagini dei carabinieri della stazione di Furtei e della compagnia di Sanluri sull'escavatore bruciato nella tarda serata di giovedì nell'ex miniera d'oro di Furtei.

Le forze dell'ordine stanno seguendo la pista dolosa. Pista che sarebbe confermata dal ritrovamento di un tappo quasi liquefatto sul mezzo, che potrebbe essere di una tanica di benzina. Ma è solo una delle ipotesi al vaglio dei militari.

Certo oramai è chiaro a tutti che il grosso escavatore 375 cat non abbia potuto prendere fuoco per autocombustione o corto circuito. Elena Zillo, direttrice del cantiere dei lavori di bonifica in corso nell'ex stabilimento minerario, ha riferito: "Per ora i lavori sono fermi nell'area interessata dall'incendio. Ma ci stiamo organizzando per utilizzare un altro escavatore dell'Igea".

Emanuele Madeddu, segretario della Filctem-Cgil della Sardegna Sud Occidentale, ha chiuso: "Se verrà confermato il dolo, un atto da condannare e che ci auguriamo non ostacoli la prosecuzione dell'intervento di bonifica".
© Riproduzione riservata