«Stava andando a spegnere un incendio, è morto mentre aiutava gli altri. Sono sempre stata orgogliosa di lui, del suo sorriso. Adesso lo sono ancora di più». Si aggrappa a questi pensieri Manuela Ortu, la madre di Alessandro Diana, il 19enne volontario di Pabillonis morto giovedì dentro l'auto della Protezione civile finita fuori strada lungo la Provinciale per Sardara. Il buon cuore dev'essere un affare di famiglia: il dolore non le fa scordare di chiedere al sindaco Riccardo Sanna le condizioni di salute della donna che era alla guida del Defender, Maria Vittoria Emili, 57 anni, di San Gavino: «Sta meglio? Bene».

Resta una perdita atroce, lo rimarca la nonna del giovane studente dell'Alberghiero di Arbus: «Niente e nessuno potrà riportarci mio nipote, un ragazzo che stava cercando di aiutare gli altri». «È sempre stato altruista e disponibile», interviene di nuovo la madre, «non solo perché faceva parte della Protezione civile ma perché lui ha sempre cercato di aiutare tutti, anche solo con un sorriso».

La Regione

Oggi per i funerali (alle 16 in piazza Madonna di Lourdes) interverranno una rappresentanza della Protezione civile nazionale, il vice capo compartimento Maria Siclari, e gli esponenti della Giunta regionale. Ieri a Pabillonis il governatore Christian Solinas e l'assessore all'Ambiente Gianni Lampis sono stati accompagnati dal sindaco nella sede della Protezione civile del paese e dai familiari di Alessandro Diana: «È assurdo che sia morto un ragazzo così giovane soprattutto in queste circostanze, mentre andava a spegnere un incendio, vera piaga della Sardegna. Piangiamo un giovane raro, che aveva deciso di mettersi a disposizione della sua comunità», hanno dichiarato. Un eroe dei nostri giorni.

Gli amici

Nel paese lo strazio degli amici. «Chi era Alessandro? Potrei dire tanto, ma solo chi lo ha conosciuto può capire fino in fondo chi era»: sussurra queste parole Andrea Frau, il miglior amico del volontario morto tragicamente: «Eravamo quasi inseparabili».

Commosso Pietro Sida, presidente della Protezione civile di Pabillonis: «Alessandro è sempre stato un ragazzo pieno di energia, di positività e volenteroso. Lui aveva voglia di aiutare gli altri, di mettersi al servizio della sua comunità. Un anno fa, appena entrato nella Protezione civile, mi chiese di seguire i corsi, di uscire in supporto, aveva tantissima voglia di imparare e di stare sul campo. Giovedì Alessandro - che doveva seguire le lezioni online del quinto anno dell'Alberghiero - per stare tranquillo e avere una linea Internet più veloce, è venuto in sede ma alle 11 aveva già finito di studiare ed è rimasto a chiedermi come poteva rendersi utile».

Il ricordo

Tanti amici in lacrime. Qualcuno lo ricorda soprattutto perché «era molto solare, si fermava a parlare con tutti e, se poteva, aiutava chi era in difficoltà, spesso prendeva a cuore i problemi degli altri».

Tra i tanti ricordi comparsi sui social, particolarmente commovente è quello della sua insegnante di italiano, Marcella Zuddas: «Amavi tanto la tua terra e volevi difenderla dalle mani di chi la maltratta e la devasta e questo tuo amore ti è costato caro. Ci lasci un grande esempio di come i giovani sanno essere migliori di come vengono etichettati, dovevo essere io la tua insegnante ma sei stato tu a darci una grande lezione».

Johanne Cesarano

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