Niente messa e chiesa chiusa a Torre dei Corsari per protestare contro il "baccano" durante le funzioni.

Arriva come una doccia fredda la decisione "irrevocabile" di don Eliseo Lilliu, parroco terralbese di 78 anni". Non si può celebrare la messa mentre la gente disturba, passeggia, parla a voce alta e, come se non bastasse, con musica a tutto volume", il suo chiarimento.

Il malcontento generale è grande, al punto che turisti e proprietari delle seconde case si sono appellati al vescovo Roberto Carboni, che ha promesso: "Se ne parlerà per la prossima stagione estiva".

Don Eliseo non pare invece intenzionato a tornare sui suoi passi: "Ho sopportato per anni l'indifferenza della gente durante la messa. Ho cercato in tutti i modi il rispetto che si deve al rito sacro. Inutile".

"Per la tradizionale festa di Ferragosto - ha aggiunto - con la processione per le vie del centro abitato, nessuno si è fatto vivo. A questo punto è ovvio che le funzioni religiose non interessano".

Ieri mattina, in diversi angoli del villaggio, è anche scattata la raccolta firme per la riapertura della chiesta, con 200 sottoscrizioni in poche ore.

"Ormai è tardi - ha spiegato il vescovo Carboni - Per la prossima stagione provvederò. I sacerdoti sono pochi, ma la disponibilità di qualcuno sono certo non mancherà".
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