Il presidente della Regione Christian Solinas è stato sentito a Tempio, in Procura, sui presunti ritardi delle operazioni di bonifica dell’ex Arsenale di La Maddalena.

L’indagine riguarda il mancato risanamento dei fondali del molo Carbone, di Cala Camicia e Cala Camiciotto. 

Il nome dell'esponente sardista è stato iscritto nel registro degli indagati delle Procura gallurese per il reato di inquinamento, ossia per il permanere della situazione di contaminazione dello specchio acqueo dell’ex Arsenale. 

Solinas, assistito dall’avvocato Toto Casula (che non ha voluto rilasciare dichiarazioni), è stato ascoltato lunedì pomeriggio e avrebbe risposto a tutte le domande degli investigatori.

ll presidente della Regione (chiamato in causa come commissario incaricato dell’intervento) si era messo subito a disposizione dei magistrati e del personale della Guardia Costiera. Era stato già sentito a lungo, come persona informata sui fatti, anche il capo di gabinetto, Quirico Sanna. 

Tutto parte dalla estromissione, per opera del Comune di La Maddalena, del consorzio di imprese che aveva vinto la prima gara d’appalto per il risanamento.  

La vicenda delle bonifiche, in realtà, è stata già al centro di un processo, celebrato a Tempio e a Roma. Si parla del fascicolo che contestava la truffa ai danni dello Stato a carico di 13 persone per i fondi spesi a La Maddalena (dopo il G8 scippato all’isola) senza alcun intervento di risanamento dello specchio acqueo.

La prescrizione ha cancellato tutto, prima a Tempio e poi a Roma. Si parla di danni pesantissimi subiti dai maddalenini e da tutti i sardi.

Settanta milioni di euro sono stati spesi nel 2009 con questo risultato: le bonifiche bluff, lo dicono le perizie agli atti, hanno causato un ampliamento del tratto di mare inquinato. Alti dirigenti dello Stato e imprenditori sono stati tutti prosciolti per prescrizione alla fine di un processo “fantasma” che a sua volta è stato oggetto di una indagine ministeriale.

Una vicenda gravissima, per certi versi anche il presidente della Regione ora ne è vittima. Solinas e Sanna non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. 

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