Nel pomeriggio di ieri, nelle chiese parrocchiali dei rispettivi paesi d'origine, si sono svolti i funerali di Giuseppe Ruiu, di 60 anni, e del suo servo pastore Pietro Scanu, di 50, trucidati martedì mattina da due killer in un agguato nelle campagne di Irgoli.

Ieri i due paesi, Loculi ed Onifai, si sono uniti in preghiera nel tentativo di richiamare parole di pace e perdono. Due paesi scossi da questa nuova ondata di violenza che evoca i periodi più bui di questi ultimi anni. Le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Siniscola vanno avanti cercando di dare soprattutto un movente al duplice omicidio. Le perizie necroscopiche effettuate sui due cadaveri hanno confermato la freddezza dei killer: due fucilate mortali esplose con precisione micidiale: Ruiu colpito in pieno petto e Scanu alla testa. La mancanza di testimonianze rende difficile la ricerca di una pista, anche se il mondo delle campagne sembra essere il punto di partenza degli investigatori.

Gli inquirenti devono chiarire inoltre se la morte del servo pastore sia stata una circostanza imprevista, o se si sia tratto di un agguato organizzato. Restano la determinazione dell'esecuzione e le due vittime che si aggiungono alla fredda statistica che registra in poco meno di venti anni 18 omicidi nel piccolo fazzoletto di terra che raccoglie Irgoli, Loculi ed Onifai. Intanto appreso in Inghilterra della morte di Giuseppe Ruiu, fratello della suocera , il giocatore sardo Gianfranco Zola e sua moglie hanno voluto mantenere riserbo stringendosi al dolore della famiglia.

E' da vent'anni che Irgoli, Loculi e Onifai, tre paesini raccolti in meno di cinque chilometri di distanza fra loro, sono al centro di una scia di violenza, legata anche a una faida, arrivata a contare quasi 20 morti.
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