«Di fronte al lutto occorrono umanità ed equilibrio, il Csm approfondisca». Dolore e cordoglio, ma non solo, nel tribunale di Tempio: l’ultima udienza del processo Grillo questa mattina è saltata a causa di un grave lutto che ha colpito il presidente del collegio, il giudice Marco Contu, che ha perso il figlio di soli 22 anni. Una tragedia familiare che ha imposto uno stop al procedimento, condiviso da tutte le parti in causa. 

La ripresa dei lavori, o meglio,  la sua tempistica, ha innescato una polemica arrivata fino al consiglio superiore della magistratura. 

A sollevare il caso  è il componente laico Enrico Aimi, avvocato: « Desidero innanzitutto esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia e al dottor Marco Contu.  Sconcerta, per quanto si apprende da notizie di stampa, che vorremmo destituite di fondamento», prosegue, «che si sia anche solo ipotizzato di rinviare il processo a due giorni dal terribile incidente. Allo stato non è chiaro chi sia stato ad avanzare tale richiesta che appare a tutta prima algida e disumana».

Il Consiglio Superiore della Magistratura, secondo Aimi,  «ha il dovere di approfondire questa delicatissima vicenda, anche perché, in dubbio, c’è uno dei requisiti primari che un magistrato dove possedere, ancora più se svolge funzione direttive e semidirettive: quello dell’equilibrio.
Nelle prossime ore depositerò al Comitato di Presidenza una “richiesta di apertura pratica”».

(Unioneonline/E.Fr.)

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