Il 17% dei sardi rinuncia alle cure mediche.

A sottolineare il dato «drammatico» è il segretario generale della Cgil Sardegna Fausto Durante, che parla di «situazione critica che deve farci interrogare sulle azioni da intraprendere».

A rendere ancora più fosco il quadro ci sono le lunghe liste d’attesa, la povertà che non consente di rivolgersi a privati e il flop della medicina territoriale. 

Risultato: nell’Isola aumenta la percentuale di pazienti e malati che si arrende, decidendo di non sottoporsi ad esami e terapie. 

L’articolo completo di Cristina Cossu su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e nell’edizione digitale

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