I focolai di lingua blu in Sardegna arrivano all’attenzione del Parlamento e diventano oggetto di una interrogazione al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

«Come ampiamente prevedibile sin dalla tarda primavera, alla emergenza peste suina africana si è aggiunta una seconda emergenza con la lingua blu che si sta diffondendo negli allevamenti sardi e italiani, già prostrati dalla emergenza idrica durante tutta l'estate», dice il deputato Pd Silvio Lai, primo firmatario con altri deputati dem del documento.

«Siamo di fronte ad un Governo in perenne ritardo che insegue le emergenze anziché prevenirle, soprattutto quando interessano le regioni che non amministrano, come la Sardegna», prosegue Lai, spiegando: «Nell'isola, a leggere l'ultimo report dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna i focolai sono passati da 666 a 981, con prevalenza nel centro sud dove Nuoro e Oristano concentrano il 60% delle segnalazioni. Ma è tutta la regione ad essere colpita come segnala la Coldiretti che parla di proporzioni allarmanti e di rischio per il sistema della pastorizia sardo. Peraltro è facile immaginare che ci sarà meno latte e meno movimentazione delle greggi e delle mandrie e questo comporterà anche effetti sui costi e sui prezzi per i produttori e per i consumatori finali».

«Oltre la Sardegna sono Piemonte e Calabria le regioni più colpite cui seguono altre 4 regioni italiane, ma con dati molto inferiori rispetto all'isola», aggiunge Lai.

Nella interrogazione si chiede dunque al Governo di sapere se c'è un piano di intervento su questa criticità epidemiologica, quali siano gli interventi effettuati e previsti in chiave di prevenzione e per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti oltre a prevedere i risarcimenti necessari. 

(Unioneonline)

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