Viste le temperature, è difficile che il fuoco si spenga presto.

L'ultimo report dell'Istituto Zooprofilattico (aggiornato al 28 ottobre) registra 3.706 focolai di Lingua blu; quasi 169mila capi malati e 44.445 morti.

Un numero, quest'ultimo, che più o meno è lo stesso dell'epidemia di due anni fa, ma il problema è che – mentre il numero dei contagi non accenna a calare – la morìa sta avvenendo in un lasso di tempo ben più ristretto.

Un numero gonfiato, secondo la Regione, la quale, invece di riflettere sui (propri) ritardi nell'avvio della scorsa campagna di vaccinazione, incautamente accusa i veterinari di ingigantire gli effetti ultimi dell'epidemia.

Uno schiaffo per i Servizi veterinari territoriali, che in questa emergenza sono in prima linea con un organico ridotto ai minimi termini: poco più di 200 veterinari che devono occuparsi di 3 milioni e 200mila ovini (ai quali si aggiungono 300mila bovini e 180mila suini).

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