Oltre 124mila capi infetti (quelli morti superano di gran lunga  i 17 mila) e più di tremila focolai registrati (3.028, per l’esattezza): sono i numeri dell’epidemia di lingua blu in Sardegna che emergono dall’ultimo bollettino dell’Istituto zooprofilattico aggiornati a oggi, 7 ottobre. In attesa del freddo, auspicato dall’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi («Serve che le temperature scendano sotto i 15 gradi», ha detto di recente in Consiglio regionale) le campagne fanno i conti con il dilagare del virus in vari sierotipi, che si sono distribuiti in maniera diversa sul territorio regionale. 

La diffusione del virus
La diffusione del virus
La diffusione del virus

La maggioranza di focolai –  1213 – deriva dal sierotipo 3, quello per il quale non esiste vaccino sul mercato, con oltre 43mila pecore infette. Meno greggi colpite dal sierotipo 8 (793 focolai) ma un numero maggiore di capi colpiti: 43.470. 

Il primo ha una maggiore diffusione nel sud dell’Isola. Il secondo ha colpito maggiormente nelle regioni settentrionali: qui, nella provincia di Sassari, risultano 729 focolai attivi.  La rappresentazione grafica della distribuzione del virus fa vedere una Sardegna colpita da una brutta malattia a “puntini”, diffusa quasi ovunque. 

I numeri dell'ultimo bollettino
I numeri dell'ultimo bollettino
I numeri dell'ultimo bollettino

In questo contesto si inserisce un post sibillino  dell’assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta: «Semplice influenzare emozioni e fomentare paura e rabbia al fine di ottenere sostegno ai loro obiettivi», ha scrito sui social, «suggerire soluzioni e ragionamenti logici: no». Non è chiaro chi sia il destinatario. Potrebbe essere il titolare del centro studi agricoli, Tore Piana, che ha lanciato l’iniziativa rivolta ai pastori: propone di mandare una mail all’assessorato con la richiesta di anticipo dei pagamenti di Pac e Csr, alla luce dei rincari dovuti alle guerre e della crisi causata dalla Blue Tongue. Ma tra i destinatari potrebbe esserci anche il consigliere regionale Piero Maieli (ora in Forza Italia) che lo ha attaccato sulla gestione dell’epidemia. 

Tra chi ha risposto all’assessore, anche Nenneddu Sanna, dei pastori senza bandiera: «In questi anni ho solo visto un susseguirsi di giunte sia di destra che di sinistra: nel momento in cui governa la destra abbaia la sinistra e nel momento in cui governa la sinistra abbaia la destra, con la solita cantilena "se ci fossi stato io le cose sarebbero state diverse"», scrive Sanna. Che aggiunge: «Qualche assessore, se qualche volta ha avuto la accortezza, anzi, la furbizia di ascoltare chi in campagna ci lavora ogni giorno, è stato silurato subito per i vostri soliti giochetti politici. Quindi adesso hai la bicicletta e puoi decidere se pedalare, oppure scendere e fare quello che tutti i tuoi colleghi hanno fatto: chinare la testa, partecipare a fiere e dibattiti insensati nel mentre il popolo delle campagne si arrangia come ha sempre fatto». 

Enrico Fresu

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