Le pecore morte sono già più di 17mila, il timore è che si superi quota 20mila. A causa di due sierotipi della lingua blu.  L’8, più diffuso nel nord dell’Isola, per il quale c’è il vaccino, e il 3 nel resto del territorio, per il quale il siero di immunizzazione non è ancora disponibile in commercio. Ai pastori non resta che sperare nel freddo, stando a quanto emerso durante la seduta congiunta delle commissioni Sanità e Agricoltura del Consiglio regionale: per l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi (sentito con il collega di Giunta con delega sulle attività delle campagne, Gian Franco Satta) «soltanto con il calo delle temperature al di sotto dei 15 gradi, e con la conseguente mancata diffusione del culicoides, si registrerà la riduzione dei contagi». Insomma: l’insetto vettore al momento può essere combattuto solo con le basse temperature, quando arriveranno. 

Il responsabile della Sanità della Giunta Todde ha posto in correlazione quella che - a suo parere - è stata l’anticipata manifestazione della malattia, con i cambiamenti climatici e ha ripercorso tempi e modalità dell’acquisto delle scorte per la campagna vaccinale in corso contro il sierotipo 8 (delibera approvata il 22 dicembre 2023, aggiudicazione gara il 12 aprile 2024, ordine di fornitura il 19 aprile 2024).

 A giudizio dell’assessore Bartolazzi le scorte dell’assessorato consentiranno, per il prossimo anno, di far partire la campagna vaccinale contro il sierotipo 8 entro il mese di marzo ma servirà anche agire, insieme con le misure di prevenzione contro l’insetto vettore, soprattutto sul fronte della epidemiologia. Rendendo noti i dati in tempo reale sull’evoluzione della malattia con i rispettivi livelli di classificazione del virus, così da permettere strategie e interventi tempestivi, rapidi e efficaci
L’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, non ha nascosto la preoccupazione per i danni che la nuova epidemia da Blue Tongue sta causando nelle aziende di allevamento degli ovini e ha stimato in oltre 20.000 capi le perdite che però hanno già superato le 17.000 unità. «Lavoriamo», ha affermato Satta, «per elevare a 300 euro per capo il valore dell’indennizzo, mentre per la mancata produzione ipotizziamo un risarcimento di 20 euro a capo».

Ammontano invece a 700mila euro le risorse destinate a rifondere i costi sostenuti dagli allevatori per l’acquisto degli insetticidi, necessari per la lotta al culicoides. La cifra complessivamente stimata per i ristori somma in totale a 10 milioni di euro.
Sollecitati dai quesiti posti dai consiglieri Rubiu (Fdi), Maieli (Fi), Corrado Meloni (Fdi), Casula (Sf) e Canu (Sf), gli assessori della Sanità e dell’Agricoltura hanno rassicurato sulla corretta attivazione dei cosiddetti “animali sentinella” e sulla richiesta avanzata, al ministero della Salute, perché sia consentito all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna di poter certificare la classificazione del virus, così da non attendere le risultanze dell’Izs di Teramo (centro di referenza nazionale per le malattie esotiche degli animali).

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata