«Sono salvo grazie a Simone e Francesco. Senza il loro tempestivo intervento ora non sarei quì a raccontare la mia storia. Ora non vedo l’ora di abbracciarli e ringraziarli di persona. Sarò da loro uno di questi giorni, sono i miei due angeli custodi». Chi parla è Gianni Corongiu, 50 anni e residente a Simaxis: è il signore che il 16 agosto, mentre esplorava l’isola di Mal di Ventre assieme alla figlia, è scivolato sopra le rocce battendo forte la testa. Simone, Gesuino e Francesco Manca sono invece i due fratelli che con i loro gommoni trasportano i turisti dalla spiaggia di Mari Ermi a Mal di Ventre. E che domenica scorsa sono stati indispensabili per organizzare i soccorsi dopo la caduta sugli scogli di Gianni Corongiu.

«Mi ricordo bene quando sono scivolato - racconta Corongiu, ora in fase di ripresa - ma soprattutto quando Simone, Gesuino e Francesco facevano di tutto per tenermi sveglio in attesa dei soccorsi. Mi tranquillizzavano, non mi hanno mai lasciato da solo. Si sono dimenticati del loro lavoro per accudire me fin quando non sono stato caricato sull'elicottero. Per le mie lesioni non potevo essere trasportato in barca». Simone, Gesuino e Francesco quella mattina sono stati allertati da un altro turista che era all'isola: «Noi eravamo già a Mari Ermi quando ci hanno contattato per dirci che un signore, dopo aver battuto forte la testa, non riusciva a stare sveglio ma nemmeno a muovere le gambe e le braccia - racconta Simone Manca - A quel punto siamo immediatamente ripartiti per raggiungere l'isola con a bordo le nostre valigette di primo soccorso che sono state utilizzate subito da un medico e un'infermiera presenti su posto. Nel frattempo però abbiamo anche allertato l'elisoccorso, visto che dai racconti si capiva che la situazione era molto grave. Ma eravamo in contatto anche con la capitaneria di porto».

Sul posto, dopo circa un’ora, è arrivato un elicottero decollato da Olbia. I due fratelli hanno poi aiutato i sanitari a trasferire Corongiu sopra l'elisoccorso che ha raggiunto l'ospedale di Sassari. Simone Manca intanto ricorda come ci si comporta una volta sbarcati nell’Isola: «Meglio non indossare le infradito, scivolare è un attimo. Fortunatamente in tredici anni di attività non era mai successo nulla di così grave. Ora anche noi non vediamo l'ora di abbracciare signor Gianni».

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