Primo giorno di scuola per buona parte dei 200mila studenti sardi - per i quali è stato anticipato di 48 ore il rientro in classe - e per molti docenti. Ma non per i precari che questa mattina hanno protestato e chiesto spiegazioni davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale.

I problemi, infatti, sono quelli di sempre: per assicurare le lezioni si dovrà fare ricorso, in attesa della conclusione dei concorsi, a circa duemila supplenti, mentre sono 700 le nuove immissioni in ruolo già completate.

"Siamo qui - spiega Francesca Ruggeri, docente di lettere, a nome anche dei colleghi - perché, nonostante le lezioni in molte scuole siano iniziate, non abbiamo ancora una cattedra". Sono gli insegnanti delle Gps, le graduatorie dei supplenti. Docenti precari che però ogni anno consentono alla scuola di far funzionare la macchina dell'istruzione. In Sardegna sono circa tremila.

"Non capiamo - continua Ruggeri - perché questo ritardo: sarebbe stato più logico e funzionale anche per la scuola farci sapere qualcosa prima, magari entro il primo settembre, il giorno in cui normalmente gli insegnanti gli insegnanti prendono servizio".

Durante la mattinata - riferiscono i precari - c'è stato un incontro con il direttore scolastico provinciale Peppino Loddo. "Ci ha assicurato - spiega - che le nomine saranno pronte entro la giornata". 

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