«Quest'anno le tredicesime dei sardi se ne andranno in buona parte in bollette e mutui», annuncia Giuseppe Scura, direttore generale di Confcommercio. «Riguardo alle vendite, le difficoltà sono diverse: c'è stato un andamento meteo bislacco, il freddo è arrivato in ritardo, e il settore fashion, abbigliamento e calzature, sta iniziando a "vendicchiare" qualcosa adesso, cioè a un mese dai saldi. A questo si aggiunge il fatto che la tendenza dei clienti a spostarsi sempre più sul web ha determinato una significativa riduzione per il negozio tradizionale».

A Cagliari, nelle vie dello shopping, non c’è un gran fermento, e tante sono le saracinesche abbassate con i cartelli “affittasi”. Molti commercianti offrono ai clienti fidelizzati la “private sale” con sconti del 20-30 per cento.

«Purtroppo non stiamo vendendo abbastanza», dice una commessa che non può apparire, «la stagione finora si sta rivelando disastrosa, ha fatto caldo fino ai primi di dicembre, il Black Friday per molti di noi che non lo "festeggiano" si traduce in un bagno di sangue, e con il taglio invernale dei voli low cost non ci sono neppure i turisti a risollevare le sorti dei nostri bilanci».

Gli Uffici studi di Confcommercio e Confesercenti, a livello nazionale, calcolano che per il Natale 2023, per i regali si spenderanno tra i 186 euro e i 223 euro a testa, più - in termini reali, al netto dell'inflazione - dello scorso anno. Ma la possibilità non riguarda tutti, per l'84,1% degli intervistati saranno festività «molto dimesse». 

In Sardegna il discorso è parzialmente diverso, come spiega Scura: «Noi abbiamo un reddito pro capite nettamente inferiore rispetto al resto del Paese, quindi quello che solitamente si spende in più per il Natale, qui va con il freno a mano tirato. Stiamo facendo i calcoli, avremo i risultati a breve, ma sappiamo già che la cifra che i sardi potranno spendere sarà inferiore».

Cristina Cossu

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