Alle due cerimonie hanno partecipato centinaia di persone, amici e parenti delle vittime straziati dal dolore, ma anche semplici cittadini che hanno voluto manifestare la propria solidarietà per le vittime di un fatto di sangue che da queste parti non si era forse mai visto. A Oristano, oltre alla madre e agli altri familiari di Roberto e Andrea Cuccu, confusa tra la folla c'era anche l'impiegata che aveva scoperto il massacro, Isabella Tuveri, che pare fosse legata al maggiore dei due fratelli da un rapporto sentimentale.

Nel frattempo proseguono senza soste le ricerche del presunto sicario, Fabrizio Manca, 46 anni, direttore dello stabilimento in cui è avvenuto il massacro e forse anche socio occulto della società. Di lui non si sa più nulla dalla mattina del triplice delitto. All'alba di ieri è stata ritrovata la sua auto, una Volvo, abbandonata con le portiere chiuse in una stradina di campagna lungo la riva destra del Fiume Tirso a pochi chilometri dalla mega villa di campagna in cui abitava assieme alla moglie e ai due figli e che ora è piantonata 24 ore su 24 dai Carabinieri. La caccia all'uomo, concentrata inizialmente nella zona attorno al luogo di ritrovamento dell'auto, si è ora estesa a tutta l'isola. Non si esclude però l'ipotesi che Manca possa aver lasciato la Sardegna, ma si teme anche che possa aver compiuto un gesto estremo con lo stesso fucile usato per il massacro.

Intanto le autopsie hanno aggiunto un feroce particolare alla dinamica dei fatti. Il contabile dell'azienda, Roberto Parrella, avrebbe tentato una inutile fuga dopo l'uccisione dei suoi datori di lavoro, ma sarebbe stato inseguito dall'assassino che, dopo averlo solo ferito con il suo fucile a pompa calibro 12, lo avrebbe finito a coltellate. Per quanto riguarda il movente, gli inquirenti puntano sui contrasti e i dissidi che negli ultimi tempi avrebbero segnato i rapporti fra i due fratelli e Manca.
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