Preoccupazione anche in Sardegna per i 1.200  titolari di concessioni balneari che rischiano di perderle entro il 31 dicembre prossimo. Per loro sarebbe una autentica mazzata dopo le spese sostenute per impiantare e promuovere la propria attività, garantendo lavoro ed economia.

Il pericolo arriva da una direttiva europea. Il rischio è che che le concessioni in scadenza il 31 dicembre prossimo vengano  assegnate con un bando e  che migliaia di famiglie impegnate nel settore finiscano sul lastrico. Una situazione preoccupante insomma con la mobilitazione del “Comitato Popolo Produttivo” che raccoglie in tutta Italia e quindi anche in Sardegna concessionari balneari, fluviali e lagunari.

In un comunicato, il Comitato Nazionale in rappresentanza di dieci categorie lavorative nazionali e 920mila posti di lavoro, scrive: «Siamo costretti a scendere in campo a difesa dei “balneari e punti di ormeggio”. Siamo anche pronti a tutelare i nostri diritti in tutte le sedi opportune. Vorremmo ricordare che lo Stato ha delegato la Regione e i Comuni per la sola gestione (non la proprietà) delle aree in questione. Di conseguenza, sapendo che esiste una legge dello Stato in vigore, sarebbe incomprensibile assumersi dei rischi di firmare delle aste e mandare sul lastrico le famiglie sarde dal 1° gennaio prossimo. Siamo pronti a inviare diffide a chi dovesse promuovere nuovi bandi per l’assegnazione delle concessioni».

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