In occasione dell’entrata in vigore, oggi, della modifica dell’articolo 119 della Costituzione, in cui è stato inserito il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa – presidente del comitato promotore – scrive a Giorgia Meloni.

Alla presidente del Consiglio dei ministri, Cossa chiede «azioni mirate a favorire lo sviluppo delle economie insulari, come forme di fiscalità che favoriscano l’attrazione di nuovi investimenti, azioni per il diritto alla mobilità e interventi per colmare il gap infrastrutturale ed energetico».

«Sarebbe molto significativo se un segnale in questo senso giungesse già nella prossima legge di bilancio, di cui è appena iniziato l’iter – scrive Cossa - Si tratta di un principio di fondamentale importanza per i cittadini delle isole italiane, che sottoscrivendo in massa la prima proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare mai giunta ad approvazione sono i veri protagonisti di questo storico giorno. Sardi, siciliani, cittadini delle Isole minori italiane possono guardare con maggiore fiducia al proprio futuro, convinti che la Repubblica onorerà l’impegno solennemente assunto scolpendo questo principio nella propria legge fondamentale».

Nella lettera viene sottolineato inoltre che si tratta di «un impegno che coinvolge tutti i livelli istituzionali e tutte le articolazioni dello Stato, e che dev’essere spinto fino ai vertici delle Istituzioni europee», ma che (riferendosi a Meloni), «in ragione del suo alto incarico, fa di lei la maggiore protagonista della nuova fase che si va ad aprire».

Altro aspetto evidenziato è contenuto in un ulteriore passaggio: «Quello che i cittadini delle Isole chiedono non sono nuove forme di becero assistenzialismo. Siamo anzi convinti che l’assistenzialismo, col clientelismo e il malaffare che sempre si porta dietro, abbia prodotto nel tempo effetti perniciosi, “desertificando” dal punto di vista economico e sociale ampie aree del territorio. Ma reclamare il diritto ad essere competitivi e ad avere le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini italiani è ben altra cosa».

(Unioneonline/s.s.)

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