Sono state 211.600 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Sardegna nel mese di febbraio, e la gran parte (156mila) sono state terze dosi, cui si aggiungono oltre 15.600 prime dosi e 40mila richiami.

Complessivamente, da inizio anno, sono state effettuate 663.500 somministrazioni, di cui 515.954 dosi booster e 65.000 prime dosi, mentre da quando è cominciata la campagna vaccinale, nell’Isola in totale sono state inoculate 3.697.000 dosi, numeri che mettono la Regione tra le prime sei per copertura vaccinale.

Da ieri inoltre sono cominciate le somministrazioni della quarta dose ai soggetti immunodepressi (circa 28mila sul territorio regionale), persone che si trovano in questa particolare condizione a causa di una patologia o in seguito a cure specifiche.

E al via anche le prime vaccinazioni con il nuovo farmaco Nuvaxovid di Novavax: su 304 prime dosi somministrate tra il 28 febbraio e ieri, il 17% è stato eseguito con il primo vaccino a subunità proteica in circolazione, tecnologia utilizzata da decenni nella produzione di vaccini, ora disponibile anche in Sardegna. Domenica scorsa sono infatti arrivate le prime 27.900 dosi e sono attese ulteriori 57.300 entro la seconda metà di marzo.

"La campagna di vaccinazione nell'Isola - dice il presidente della Regione, Christian Solinas - è al passo con il resto del Paese con numeri che superano la media nazionale se si guarda complessivamente alla copertura vaccinale sull'intera popolazione. Per quanto riguarda la quarta dose i nostri hub e centri di vaccinazione continuano a essere in prima linea anche in questa fase, rivolta ai più fragili la cui protezione contro il virus è da sempre una priorità".

"Il Nuvaxovid – aggiunge Mario Nieddu, assessore regionale della Sanità - presenta diversi vantaggi, in particolare legati a una catena del freddo meno estrema rispetto ai vaccini a RNA messaggero, aspetto che lo rende quindi più maneggevole. L'auspicio è che l'utilizzo di una tecnologia già da tempo conosciuta possa vincere le resistenze di chi nutriva scetticismo verso i vaccini finora disponibili. La campagna di vaccinazione ha già raggiunto ottimi risultati, ma il pericolo non è ancora alle spalle e anche un vaccinato in più rappresenta una vittoria".

(Unioneonline/s.s.)
 

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