Riprende oggi pomeriggio in Consiglio regionale l'iter della legge di riordino delle Province e degli Enti locali in Sardegna. Il testo, duramente criticato dall'Ups e dal Consiglio delle Autonomie locali, potrebbe essere radicalmente stravolto da una serie di emendamenti soppressivi totali, che però non sono stati tuttora presentati dalla maggioranza. Il centrodestra difende il superamento degli enti intermedi con un provvedimento che è figlio dell'esito referendario del maggio 2012 con cui sono state cancellato le province regionali di Olbia-Tempio, Medio Campidano, Ogliastra e Carbonia-Iglesias. Il centrosinistra accusa la maggioranza e la Giunta di avere le idee "confuse" sul nuovo assetto istituzionale in Sardegna.

Prima dell'inizio della seduta, fissata per le 16.30, la conferenza dei capigruppo incontrerà una delegazione sindacale dei dipendenti delle Province, che protesteranno sotto il palazzo di via Roma preoccupati per il loro futuro occupazionale. La scorsa settimana era toccato al personale delle società in house degli stessi enti a scendere in piazza chiedendo al Consiglio regionale la creazione di un'agenzia che potesse dare continuità ai servizi svolti, come la manutenzione di strade e scuole o i servizi antinsetti.
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