Il turismo “cafone” sul banco degli imputati a La Maddalena. «Quest'estate - hanno scritto i consiglieri comunali d’opposizione, Rosanna Giudice, Annalisa Gulino e Alberto Mureddu, riferendosi alle acque dell’Arcipelago-Parco di La Maddalena – abbiamo assistito a tutte le forme peggiori possibili di un turismo poco rispettoso e spesso prepotente: pescatori in mezzo ai bagnanti, passeggiate su spiagge vietate, maxi yacht ormeggiati che chiudevano intere cale con le cime a terra, soste notturne dei non residenti nelle cale senza che questo sia concesso dalle regole del Parco, scaricando i liquidi e i liquami di ogni natura».

Una situazione, questa descritta dai tre consiglieri, che li porta a domandarsi «perché non mettere in campo un controllo puntuale sulle imbarcazioni presenti nel Parco? La legge impone l'obbligo del serbatoio delle acque nere o di un sistema di trattamento delle acque reflue».

«È necessario – proseguono Giudice, Gulino e Mureddu - mettere in campo questi controlli di chi accede e transita nelle acque dell'arcipelago, con verifiche a campione durante la stagione estiva. Questa sarebbe un’azione da" Parco", con anche una adeguata e ridondante informazione, anche attraverso l'utilizzo di cartelli informativi in ogni spiaggia, angolo, cala dell'arcipelago che richiami l'attenzione di tutti, che si è all'interno di un parco nazionale, con indicazione di obblighi e limitazioni e che, a tutti, è richiesto il contributo perché questo territorio possa avere un futuro da condividere con le generazioni future».

E in attesa che il Ministero dell’Ambiente nomini il nuovo presidente ed il nuovo consiglio direttivo del Parco Nazionale, i consiglieri criticano l’operato del precedente, scaduto da un paio di mesi, riguardo anche «l'approvazione dei nuovi disciplinari, che hanno visto aumentare esponenzialmente il numero delle concessioni a mare, dai 373 del 2022 ai 692, per il noleggio e la locazione nel 2023, anno nel quale, visto il quasi raddoppio delle concessioni, sono stati ammesse anche quelle richieste a cui era stata negata l'autorizzazione, che nel precedente schema, non avendo lavorato l'anno prima, non avrebbero avuto titolo per l'ammissione». 

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