Viabilità in Gallura, per i sindaci è un disastro
«Come possiamo crescere in questa situazione, quale può essere il nostro sviluppo?», si domanda Gian Mario Mamia, presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alta GalluraIl nuovo stop al cantiere di Monte Pino (si tratta del ripristino della Sp 38 crollata nel 2013, tre persone decedute, atteso da 11 anni) è una pessima notizia per i galluresi, in particolare per il territorio di Tempio. Sono confermati i problemi che hanno portato alla interruzione del rapporto contrattuale tra Anas e l’impresa Italiana Costruzioni.
I tempi di ripristino della Olbia Tempio slittano senza un termine preciso. La strada è crollata il 18 novembre del 2013, durante il tragico passaggio del Ciclone Cleopatra in Gallura e da allora è chiusa. Ma la situazione complessiva della viabilità è disastrosa nel nord est dell’Isola. Il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, Gian Mario Mamia, dice: «La totale inadeguatezza delle strade più importanti del nostro territorio è sotto gli occhi di tutti. Come possiamo crescere in questa situazione, quale può essere il nostro sviluppo? Abbiamo la Olbia Tempio che ormai è diventata una incompiuta e c’è anche la disastrosa condizione delle Provinciali. La Santa Teresa Castelsardo è pericolosa, la manutenzione insufficiente se non inesistente. Manca la segnaletica e il manto stradale richiederebbe interventi urgenti. Stesso discorso per la Aggius, Trinità, Viddalba, Badesi, nella Sp 74 ci sono tratti al limite della praticabilità. E sono strade fondamentali per lo sviluppo del turismo. Ci rivolgiamo alla Regione per una risposta urgente, non possiamo attendere oltre. In gioco c’è anche la sicurezza delle persone».
L’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura mette insieme 11 centri e ha sede a Tempio. Di fatto tutte le strade del territorio dell’ente intermedio hanno problemi più o meno gravi.