Si chiamava Pietro Stipa, aveva 26 anni ed era toscano dell’Argentario il giovane ufficiale della nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) della Marina morto ieri notte nelle acque tra l’Isola Madre e quelle di Santo Stefano a La Maddalena.

La vittima era a bordo di un gommone di sua proprietà insieme alla fidanzata, rimasta illesa, quando l’imbarcazione si è schiantata su degli scogli affioranti.

Il fatto è avvenuto attorno alle 4 di questa mattina.

Sul posto è intervenuta la Guardia Costiera, il corpo del giovane è stato recuperato circa un’ora dopo, alle prime luci dell’alba, ed è ora all’obitorio del cimitero de La Maddalena.

La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione della Guardia costiera, intorno alle 4 di notte il giovane ha deciso di fare un giro in gommone con la sua ragazza, che vive a La Maddalena. Appena usciti dal porto, dopo pochi minuti di navigazione, il natante, per cause da accertare, è finito sugli scogli affioranti davanti all'isola di Santo Stefano, un passaggio insidioso che tutti conoscono.

Stipa era considerato un uomo di mare con esperienza e soprattutto con una conoscenza approfondita dei luoghi dell'arcipelago proprio per il suo lavoro in Marina. L'impatto con le rocce è stato per lui fatale: sbalzato dal gommone avrebbe battuto la testa sugli scogli, perdendo i sensi e finendo sott'acqua. Sarebbe quindi morto annegato.

L’allarme

A dare l'allarme è stato un passante che si trovava sulla banchina del porto e ha sentito il forte rumore dell'impatto del gommone sulle rocce. La motovedetta della Guardia costiera è arrivata sul luogo dell'incidente dopo pochi minuti e ha trovato la ragazza in stato di choc ma incolume. È stata lei ad avvisare i militari della Capitaneria che a bordo c'era anche il suo ragazzo. Le ricerche del disperso si sono protratte per un'ora, alla fine il corpo del giovane ufficiale è stato recuperato sul fondale.

(Unioneonline)

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