Svolta nelle indagini sull’investimento avvenuto il 3 luglio scorso a Liscia di Vacca, Porto Cervo, quando Mario Masala, 40enne sassarese, ha travolto col proprio furgone il vicino di casa, Tonino Pirastru, morto in seguito all’impatto. 

Masala è stato infatti arrestato dagli agenti della Squadra mobile e della Polizia stradale di Olbia e Sassari con l'accusa di omicidio volontario.

Non si sarebbe dunque trattato di un tragico incidente: la Procura ha infatti emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere contestando a Masala di avere travolto e ucciso Pirastru di proposito.

Secondo i riscontri degli investigatori fra i due vicini di casa non correva buon sangue, i rapporti erano molto tesi a causa di dissidi su uno spazio comune per il passaggio delle auto fra le loro abitazioni e ci sarebbe stata una lite furibonda proprio poche ore prima della tragedia.

Decisivi per le indagini – oltre alle testimonianze raccolte dagli agenti e all'analisi dei filmati registrati dagli impianti di videosorveglianza della zona – sono stati gli accertamenti tecnici e le ricognizioni effettuate negli ultimi giorni anche con l’utilizzo di droni per appurare l’esatta dinamica dell’accaduto e la traiettoria del furgone, perizie chieste dalla pm Milena Aucone che coordina l’inchiesta e affidate alla Polizia stradale.

Dal canto proprio Masala, difeso dagli avvocati da Gianfranco Frongia e Domenica Gala, continua però a respingere le accuse e a sostenere che non sia stato un atto deliberato. 

Anche la famiglia di Pirastru, tutelata dai legali Elias Vacca ed Ezia Orecchioni, sta seguendo da vicino la vicenda e in queste settimane ha anch’essa effettuato approfondimenti sulla dinamica della tragedia, arrivando alle stesse conclusioni cui sono giunti gli inquirenti. 

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