Contro il divieto di scalare l'isola di Tavolara, nasce Tavolara libera.

A una manciata di giorni dall’emanazione di un'ordinanza firmata dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che, per motivi di sicurezza, vieta le attività di arrampicata per raggiungere la vetta della montagna in mezzo al mare, un gruppo di guide escursionistiche e di liberi professionisti che, da anni, operano nell'isola, ha costituito un comitato per promuovere una fruizione libera, responsabile e sicura di Tavolara e per difendere il diritto di tutti di vivere una delle esperienze escursionistiche più suggestive della Sardegna.

Tra le ragioni del comitato: l’escursione a Tavolara non è un'attività di arrampicata sportiva ma un percorso escursionistico e la stragrande maggioranza degli incidenti sulle montagne  sarde riguarda persone non accompagnate, impreparate e sprovviste di attrezzature. Alle motivazioni che, tra le altre, hanno fatto scattare il divieto, relative al grande dispiegamento di forze e mezzi di soccorso in caso di incidenti, Tavolara libera replica che “il Soccorso alpino e l'elisoccorso di Areus sono un servizio pubblico regionale, garantito gratuitamente a tutti i cittadini, indipendentemente dal tipo di attività svolta”.

Il comitato chiede al Comune di Olbia di «istituire un tavolo tecnico di confronto per una regolamentazione che garantisca la sicurezza senza rinunciare all'accessibilità, di collaborare alla messa in sicurezza del percorso con interventi di manutenzione e di aumentare la cartellonistica informativa in prossimità degli approdi e dei sentieri, segnalando l'obbligo di attrezzatura adeguata».

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri comunali del Partito Democratico che ieri hanno protocollato una mozione per richiedere il ritiro immediato dell'ordinanza e di condividere un tavolo per la messa a punto di un regolamento che consente una fruizione sicura dell'Isola.

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