«Apprendere dalla stampa, il 22 agosto 2023, che i soldi per la ricostruzione della strada di Monte Pino non ci sono non solo è sconcertante, ma rappresenta una aberrante presa in giro. L’ennesima per i cittadini che da quasi dieci anni sono costretti a subire enormi disagi».

Così il consigliere regionale M5s Roberto Li Gioi in riferimento ai lavori di rifacimento del tratto di strada che collega Olbia con Monte Pino, crollato nel novembre del 2013 dopo un’alluvione. «Già il 7 giugno scorso, a più di due mesi dal vertice tenutosi in Provincia – ricorda Li Gioi – avevo denunciato la perdurante mancanza del progetto di fattibilità tecnico-economica e delle relative autorizzazioni ambientali necessarie al completamento della provinciale 38. Ciò nonostante in occasione dell’incontro con gli enti competenti, tenutosi il 3 aprile, i progettisti dell’impresa vincitrice della gara avessero assicurato che il progetto sarebbe stato pronto in un mese».

«Come è noto la Provincia, sin dal 2019, ha in cassa 6 milioni e mezzo di euro finanziati dalla Regione per l’esecuzione dell’opera. Pertanto ritengo inaccettabile e vergognoso che soltanto adesso la Provincia abbia autorizzato la redazione del progetto di fattibilità tecnica-economica dell’intervento “al fine di evitare ulteriori ritardi nella tanto attesa riapertura della tratta viaria e di riavviare l’iter di progettazione dell’intervento”, come si legge nella delibera dell’Ente stesso del 10 agosto scorso. Parole che reputo intollerabili».

«Durante l’incontro del 3 aprile – prosegue il consigliere - i sindaci galluresi presenti, ad eccezione di quello di Sant’Antonio di Gallura,  hanno detto no alla soluzione che avrebbe consentito con due milioni e mezzo di euro, già individuati, di riaprire la strada in tempi brevi, optando per la strada più lunga che prevedeva un ulteriore stanziamento da 13 milioni di euro».

«Se la Provincia non produce uno straccio di progetto e la definitiva quantificazione economica dell’opera, non è plausibile che la Regione impegni una cifra del genere. La realtà è che mentre i lavori di competenza dell’Anas sono in dirittura d’arrivo, la Provincia è ancora al palo e con queste dichiarazioni cerca di creare una cortina di fumo per nascondere le proprie certificate inadempienze. Come è possibile - conclude Li Gioi - continuare a calpestare la dignità dei cittadini in questa maniera? Cosa si nasconde dietro questa evidente volontà politica del “non fare”?».

(Unioneonline/v.f.)

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