Il concerto di Salmo di venerdì scorso a Olbia diventa un caso politico. La performance del rapper sardo si trasforma in un boomerang per l'amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi a pochi mesi dalle elezioni comunali che vedono ancora in pista l'attuale leader del centrodestra e numerosi esponenti della coalizione.

Mentre la Procura di Tempio indaga in base alle informative del commissariato e della Capitaneria di porto e mentre infuria la polemica sui social - con Salmo protagonista di un furibondo scontro con Fedez e molti artisti schierati con l'uno o con l'altro - finisce nell'occhio del ciclone Marco Balata, assessore comunale al Turismo. Così nelle stesse ore in cui Nizzi negava che il Comune sapesse dell'evento, scaricando le responsabilità sull'artista olbiese, l'assessore postava su Facebook una foto nel backstage del concerto che ritrae sua figlia con Salmo, mentre in alcuni social e in qualche blog locale è apparsa addirittura la foto di Balata sul palco.

Immediate le reazioni.

"Settimo Nizzi rassegni le sue dimissioni", chiedono undici consiglieri di opposizione, per i quali esistono "precise responsabilità in capo all'amministrazione, che non ha saputo o voluto garantire la sicurezza e la salute di turisti e cittadini". Per loro il primo cittadino "non poteva non essere a conoscenza dell'evento". Se anche fosse, "qualora l'assessore Balata, presente all'evento, avesse avallato tutto tenendoglielo nascosto, ne chieda le dimissioni". Annunciata anche una mozione di sfiducia.

LE INDAGINI – La magistratura e la polizia giudiziaria cercano i responsabili di un live diventato il simbolo delle proteste degli artisti per le rigide norme anti Covid imposte agli spettacolo da vivo. Il procuratore Gregorio Capasso, titolare dell'inchiesta, ha disposto approfondimenti.

Dai testimoni ascoltati trova conferma la spiegazione di Salmo, secondo cui l'evento è stato pubblicizzato come una tre giorni musicale con artisti locali, compreso un fantomatico Dj Treeplo, ma resta da capire quanto l'apparizione sul palco del rapper sia stata estemporanea o quanto fosse programmata e nota a chi ha autorizzato la kermesse o ne ha avvallato anche politicamente lo svolgimento.

Nei giorni scorsi fonti investigative avevano argomentato l'inopportunità di sospendere il concerto/comizio per motivi di sicurezza e di ordine pubblico, ma l'intero exploit di Salmo è stato ripreso dalle forze dell'ordine: e le immagini con 4mila persone assiepate e senza mascherine hanno fatto il picco sui social.

ASSOMUSICA – Per l’artista, nel frattempo è arrivata anche la condanna di Assomusica, associazione che rappresenta la maggior parte degli organizzatori e produttori di musica in Italia.

“Assomusica - si legge in una nota del presidente Vincenzo Spera - non può che condannare episodi del genere, che danneggiano soprattutto gli organizzatori di concerti che lavorano con serietà, rispettano le regole sulla sicurezza e a tutela della salute del pubblico, ma anche e, forse ancor di più, l'immagine degli artisti stessi".

(Unioneonline/v.l.)

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