Un 46enne sardo, A.S., è stato trovato morto in una stanza d'hotel a Rimini. Originario di Calangianus, da 12 anni si era trasferito in Romagna per lavoro e lì viveva con la sua compagna.

Dalle prime indiscrezioni apparse stamattina sulla stampa locale, l'uomo avrebbe ingerito un mix di droga e antidepressivi. In camera pare ci fosse anche un biglietto: "Così è inutile vivere".

Sembra che da tempo soffrisse di depressione perché non riusciva a trovare lavoro. Il messaggio sarebbe indirizzato alla famiglia, che però non ne sa ancora nulla: è la sorella a chiamare e precisare alla redazione del nostro giornale che "non sappiamo niente di tutto questo. Sappiamo solo che ha lasciato una lettera ma è in mano agli inquirenti. E voglio sperare che siamo i primi a sapere cosa c'è scritto".

Inoltre, "mio fratello non era affatto depresso. Era forse dispiaciuto e un po' giù perché cercava un lavoro". Ma in realtà un impiego lo aveva già: "Lavorava da anni in un hotel di Rimini, ma solo stagionalmente. È ovvio che aspirasse a un lavoro più stabile, infatti stava cercando".

La sorella non ha nulla in contrario a che si parli di questo doloroso episodio, ma per la dignità dell'uomo e della famiglia, "vorrei che venisse a galla la verità. Eravamo in contatto, io ho trascorso con lui anche il Capodanno scorso. Ciò che vogliamo - al di là delle ragioni e di come siano andate le cose - è sapere la verità, solo questo", aggiunge la donna.

La polizia indaga su quanto accaduto. Si cerca infatti lo spacciatore che avrebbe venduto al giovane la dose di eroina utilizzata per compiere il drammatico gesto.

Sarà anche disposta l'autopsia sul corpo. "Ma anche di questo non siamo stati informati: i miei genitori sono in partenza stasera per espletare tutte le formalità".

(Unioneonline/s.s.)
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