Un monumento sottomarino sarà collocato, benedetto e inaugurato il prossimo 27 aprile, nella baia della Sciumara, nel mare di Palau, sotto Porto Rafael, in ricordo dei caduti del Regio Incrociatore Trieste, affondato da una squadriglia di aerei americani durante la seconda guerra mondiale, in 10 aprile del 1943.

«Quella che stiamo realizzando con il sindaco di Palau, Franco Manna», ha affermato il sindaco di La Maddalena, Fabio Lai, «sarà un’opera eterna, capace di cristallizzare prima di tutto il ricordo dei caduti e in secondo luogo di rendere il sito nel quale sarà collocato il monumento sottomarino, particolarmente attrattivo per gli amanti del turismo subacqueo».

«Abbiamo pensato che dovesse essere qualcosa che rappresentasse la nave e quindi abbiamo optato per l’ancora, e un angelo che rappresentasse i caduti», ha affermato Annalisa Pes, artista maddalenina; «l’angelo con la mano rivolta verso la superficie dell’acqua e quindi verso il cielo, in una sorta di redenzione per i caduti dell’affondamento». E come modella è stata presa una ragazza, ugualmente isolana.

«È la prima volta che Palau e La Maddalena creano assieme un evento – ha commentato il sindaco di Palau –. Quattro mesi fa ci siamo incontrati col sindaco di La Maddalena e da quest’incontro è scaturita l’idea di lavorare insieme per un progetto che potesse dare risalto non solo agli ottant’anni dell’affondamento del Trieste ma a tutti quegli eventi che sono avvenuti il 10 aprile del 1943 nei nostri territori».

Erano le 14:37 quel giorno, quando diverse decine di bombardieri della 12ª Forza Aerea Usa, apparsi quasi improvvisamente e contemporaneamente da tre direzioni diverse nel cielo azzurro e senza nuvole, sganciarono centinaia di bombe sull’incrociatore Trieste, alla fonda nel mare di Palau, sul centro abitato e la periferia di La Maddalena, sull’Arsenale Militare di Moneta e poi ancora verso Porto Palma, a Caprera dove era all’ancora un altro incrociatore, il Gorizia. Il Trieste affondò, il Gorizia fu gravemente danneggiato, l’Arsenale semi distrutto. Morirono oltre 300 persone (molti sul Trieste), tra militari e civili, e diverse centinaia furono i feriti.

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