Olbia, torna il sereno tra la Asl Gallura e l'Avis
Pace fatta e volontari riammessi al centro trasfusionale del Giovanni Paolo III volontari dell’Avis riammessi, da oggi, al Centro Trasfusionale del Giovanni Paolo II. L’accoglienza ai donatori, garantita fin dalla nascita dell’associazione e stoppata dalla Asl Gallura, può ricominciare grazie all’accordo raggiunto tra il direttore generale, Marcello Acciaro, e il presidente onorario dell’Avis Olbia, Agostino Chiaffitella.
«Da questa mattina all’interno del Centro Trasfusionale di Olbia è attivo uno spazio fisico dedicato alla sensibilizzazione della donazione del sangue, a disposizione dell’Avis provinciale della Gallura In virtù di un’intesa raggiunta ieri con la direzione aziendale della Asl», si legge nella nota dell’azienda sanitaria. L’intesa è stata raggiunta «in seguito a un cordiale confronto proprio tra il direttivo provinciale dell’associazione e il Dg Marcello Acciaro, con la mediazione del presidente del Cipnes Gallura, Gianni Sarti». L’iniziativa, in occasione delle festività natalizie, proseguirà fino al 31 dicembre ma lo spazio all’interno del Centro Trasfusionale sarà a disposizione dell’Avis provinciale gallurese anche in seguito per tutte le iniziative a sostegno della promozione della donazione di sangue, condivise con il Centro Trasfusionale.
«Accogliamo con soddisfazione e rispetto la determina di chi ha l’intelligenza di rivedere le proprie posizioni e si propone di lavorare per il bene comune», il commento di Gavino Felice Murrighile, presidente della sezione olbiese, «da subito ci adopereremo, insieme alla Asl, nel rispetto dei ruoli, per promuovere nuove ed ulteriori iniziative volte ad incrementare la raccolta e mirare alla autosufficienza ematica del territorio. Soprattutto ora, nell’imminenza delle prossime consultazioni elettorali, l’Avis Olbia conferma la consueta posizione di equidistanza da qualsiasi formazione politica», prosegue Murrighile, «dichiarandosi disponibile ad essere collaborativa con chiunque si occupi del bene comune e limitatamente al suo oggetto sociale ovvero la ricerca del sangue e la diffusione della cultura della donazione».